Nulla più di un omicidio “colposo” (ma questo era già noto), cinque anni di carcere la pena inflitta a Oscar Pistorius dalla giudice Thokozile Masipa. Il famoso atleta paralimpico sudafricano nella notte di san Valentino del 2013 uccise la sua fidanzata e convivente, la bellissima Reeva Steenkamp, che si era barricata nel bagno, con 4 colpi di pistola sparati attraverso la porta.

Né accusa né difesa hanno interposto appello e Pistorius è stato immediatamente portato nel carcere centrale di Pretoria. Tra 10 mesi il condannato potrebbe ricevere il beneficio degli arresti domiciliari.

Thoko 1Sin qui la scarna notizia. Si può commentare? Io direi di sì, a patto di separare nettamente il commento.

— L’aspetto “esterno” dell’ “incidente” non è certo quello di un omicidio colposo. Tutto fa pensare a un omicidio intenzionale sotto l’impulso dell’ira.

— La sentenza di Thokozile Masipa non è in stretta relazione con i fatti, ma viene per così dire “calibrata” per tener conto di due opposte esigenze:

— a) risparmiare (per quanto possibile) l’eroe nazionale, l’atleta paralimpico che corre come un fulmine sulle protesi in carbonio;

— b) non insultare la famiglia della vittima con una pena-barzelletta.

Così ha fissato il verdetto e la pena, con mano accorta e ricerca di un necessario equilibrio, Thokozile Masipa. (fdm)