Alla notizia-bomba “le Suore vendono Moncucco!” rapidissima è stata la reazione dei Socialisti. Il meccanismo “psicoideologico” di tale reazione è elementare ed è fondato sull’equazione

PRIVATO = MALE

Questo povero Stato Borghese (che loro volevano abbattere e che, nei decenni, si è trasformato nella megamammella che li nutre) – pieno di acciacchi, ansioso, demoralizzato, in condizione di “burn out”, con i conti in un rosso disperato – deve fare tutto, assumere tutto, comprare tutto (con i soldi che NON ha).

Come diceva un mio collega docente (cattosinistro): “I soldi ci sono, stanno nel forziere di Paperon de’ Paperoni. Sono fantastiliardi! Bisogna solo andarli a prendere.” E conseguentemente ammaestrava i suoi malcapitati alunni.

 

COMUNICATO

Il Partito Socialista ha preso atto con preoccupazione delle notizie relative alla vendita della clinica Moncucco. In modo particolare il PS è preoccupato dalla possibile acquisizione di questa clinica da parte di gruppi privati a scopo di lucro che potrebbe comportare importanti conseguenze negative sul fronte dell’organizzazione sanitaria ticinese e queste sia sul profilo dell’offerta sanitaria sia per l’emergere di gestioni sempre più orientate al profitto. Il fatto che il Consiglio di Stato non sia stato messo al corrente della decisione di vendere la clinica Moncucco pone seri interrogativi anche sulla già problematica pianificazione ospedaliera.

Il Partito Socialista ritiene che per evitare derive pericolose in un settore così importante il Consiglio di Stato e l’Ente Ospedaliero Cantonale dovrebbero attivarsi per l’acquisto della Clinica Moncucco. Questa operazione sarebbe importante anche per permettere una migliore organizzazione e razionalizzazione della sanità nel Luganese.

Il PS intende sollecitare anche le altre forze politiche nei prossimi giorni, al fine di presentare un atto parlamentare comune per invitare il Consiglio di Stato ad avviare una concreta trattativa in vista dell’acquisizione della clinica.

Partito Socialista

Saverio Lurati, Pelin Kandemir Bordoli