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Tutti conoscono la decisione che era stata presa il 14 ottobre dal comitato cantonale UDC riunito alla Briccola: liste uniche per il governo e il parlamento per UDC, AL e UDF. 3-1-1 per il Consiglio di Stato. I nomi erano stati resi noti in seguito: Pinoja, Rusconi, Chiesa; 1  AL (Pamini); 1 UDF (Pellegrini).

Ieri sera il CC si è riunito nuovamente per la ratifica ma, a sorpresa, Marco Chiesa ha rinunciato. Si è allora proceduto alla designazione del terzo candidato UDC. Il nuovo capogruppo in Gran Consiglio Orlando Del Don l’ha spuntata di poco sul vicepresidente del Partito Piero Marchesi, sindaco di Monteggio e figura in chiara ascesa.

Domani alle 10.30 alla Perla di Sant’Antonino conferenza stampa de “la Destra”. Ticinolive sarà presente all’evento.

(commento)  Il “cambio di cavallo” in casa UDC potrebbe risultare vantaggioso sotto vari aspetti. In particolare, non è un mistero per nessuno che l’on. Del Don aveva manifestato contrarietà all’alleanza elettorale (unico esponente di primo piano del Partito). Ora la situazione è diversa e la “mini-corazzata” la Destra può lanciarsi animosamente nella difficile battaglia elettorale.

 

Il dottor Del Don appare spesso – con le sue interrogazioni parlamentari ma anche quale gradito collaboratore ospite – su Ticinolive. Ecco come, vivacemente, egli presenta se stesso ai suoi lettori ed e-lettori sul suo blog.

Sono nato a Gorduno (Canton Ticino / Svizzera) il 26 maggio 1956.

Quell’anno ho avuto la ventura di condividere alcune significative convergenze temporali. Dwight D. Eisenhower, repubblicano, vinse per la seconda volta le elezioni presidenziali USA, mentre Nikita Kruscev denunciava il “culto delle personalità” e i crimini commessi durante l’epoca staliniana, senza dimenticare che Elvis Presley incide quello stesso anno Heartbreak Hotel, uno dei suoi più grandi successi. Ancora più significativa, però, è la corrispondenza temporale con la nascita del grande psicoanalista Sigmund Freud: non nel 1956, naturalmente, ma esattamente cento anni prima, nel maggio del 1856.

Mia mamma Albertina era bergamasca e giunse in Ticino come cameriera e ausiliaria delle pulizie. In Ticino conobbe mio papà, Arturo, operario semplice presso le FFS a Bellinzona. Purtroppo i miei genitori sono da tempo morti e serbo nel mio cuore il loro amore e i loro insegnamenti che mi hanno guidato con mano sicura negli anni.

Ho studiato medicina a Losanna. Per il seguito ho perfezionato la mia formazione professionale specializzandomi in psichiatria e psicoterapia, in storia della medicina e in psicoanalisi. Prima di intraprendere gli studi superiori, però, ho dovuto faticare non poco per trovare la mia strada. Dapprima con una formazione commerciale ed un apprendistato terminati con un certificato federale di capacità. Poi con una formazione in qualità di fisioterapista, terminata anche qui con un diploma cantonale. Solo dopo queste due esperienze scolastiche – affiancate da altrettante esperienze lavorative – decisi di prepararmi e sostenere l’esame per la maturità federale che mi permise di iscrivermi poi all’Università di Losanna.

Dopo aver lavorato nello Stato – presso l’Organizzazione Sociopsichiatrica Cantonale – in qualità di medico psichiatra e in alcune altre strutture sanitarie private, nel 1998 decisi mi intraprendere la libera professione come psichiatra e psicoanalista.
Attività questa che fu presto affiancata a quella di docente in alcune università sia ticinesi che italiane e a quella di perito psichiatra, criminologo e di esperto in medicina assicurativa.

Nel 2011 ho iniziato a lavorare anche come deputato nel parlamento del Canton Ticino (Gran Consiglio). Da diversi anni attivo politicamente nelle fila dell’Unione Democratica di Centro (UDC). Precedentemente sono stato vicepresidente cantonale UDC e presidente distrettuale (Bellinzona e Valli); mentre ora dirigo in qualità di presidente la Sezione bellinzonese del partito.

Che altro aggiungere? Le mie attività e i miei interessi coltivati nei ritagli di tempo? Ho scritto, pubblicato e curato alcuni libri (parte di questi pubblicati con una piccola casa editrice che ho voluto e fatto crescere personalmente con moltissima dedizione e passione: Le Edizioni Quovadis di Bellinzona). Vale la pena ricordare alcuni titoli. L’acciaio dei giorni, Il poeta e l’analista, La resa dei conti, La merenda di Hitler, Lo sguardo sul male, … e sono di prossima pubblicazione una Storia della follia e del suo trattamento e, ancora, Il Caso Gulliver.
E magari – sempre per quanto riguarda i miei interessi – aggiungerei per finire quelli coltivanti nel campo della scuola, della ricerca, dell’insegnamento e dell’Università che si sono concretizzati con diverse soddisfazioni, alcune delusioni, qualche arrabbiatura e diverse crisi epatiche unitamente a bruciori (ehm…) di stomaco da parte di coloro che hanno da sempre tentato vanamente e ottusamente di osteggiare le mie attività … ma l’interesse per il mio lavoro, per la cultura, il sapere, per la gente e per il mio Paese non sono mai venuti meno … anzi, proprio il contrario! Concludo – se me lo permettete – ringraziando mia moglie e i miei tre figli che hanno condiviso tutte (o quasi) le mie passioni e le mie lotte!

Orlando Del Don