Canevascini 250L’otto di marzo siamo chiamati a esprimerci sull’iniziativa popolare “Sostenere le famiglie. Esentare dalle imposte gli assegni per i figli”. Sembrerebbe una decisione facile: chi non vuole dare una mano alle famiglie che si occupano del futuro della nostra nazione, allevando e prendendosi cura dei propri figli? L’iniziativa seppur con delle buone intenzioni, deraglia nella pratica dell’applicazione. Quello che l’iniziativa di fatto propone è di sgravare indiscriminatamente tutte le famiglie, da quelle che fanno fatica a far quadrare i conti a quelle che guadagnano 15-20’000 franchi al mese. Per farlo, l’iniziativa propone di non dover dichiarare al fisco gli assegni famigliari che le famiglie ricevono dal datore di lavoro. Come detto si tratta di uno sgravio lineare, vale a dire uguale per tutte le famiglie indipendentemente dal loro reddito. Come sempre accade in questi casi lo sgravio beneficerà prevalentemente le famiglie con redditi sopra i 10 mila franchi al mese. Per gli altri rimarranno le briciole. Insomma, pioverà sul bagnato.

Per metà delle famiglie svizzere l’iniziativa non porterà neanche un franco in più a fine mese. Infatti, già oggi circa il 50% delle famiglie svizzere non paga nessuna imposta federale diretta, in quanto il proprio reddito non raggiunge il minimo per l’imposizione. Per dirla in alte parole: l’aiuto dello Stato alle famiglie normali, non a quelle estremamente facoltose che aiuto non necessitano, è già abbastanza sostanzioso. A tutte le famiglie che non pagano l’imposta federale diretta, questa iniziativa non porterebbe neanche un franco di vantaggio! Ma accettare questa iniziativa comporterebbe il quasi sicuro aumento delle tasse per tutti. Il costo della manovra proposta dall’iniziativa è infatti di 1 miliardo di franchi l’anno che Confederazione, Cantoni e Comuni vedrebbero mancare nei loro bilanci. Soldi che evidentemente Comuni, Cantone e Confederazione andranno a prendere da qualche altra parte, per esempio, appunto, aumentando le tasse a tutti. Oppure tagliando in atri campi quali i sussidi per le casse malattia, i soldi dedicati alle scuole cantonali, dalla scuola dell’infanzia all’università, le assicurazioni complementari comunali per gli anziani. Insomma: gli sgravi andrebbero a favorire le famiglie facoltose, che di aiuto non hanno bisogno, a scapito delle famiglie dei ceti bassi e medi, che non guadagnerebbero nulla dagli sgravi ma pagherebbero i soldi mancanti dalle casse dello stato. Un pessimo affare!

Viviamo in un periodo in cui le finanze dei Comuni, del nostro Cantone e della stessa Confederazione non navigano in buone acque. Proporre dei regali fiscali ai ricchi, che con quanto risparmiato si potranno permettere una settimana di vacanza in più all’anno, facendoli pagare a tutta la comunità elvetica, pare un insulto al buon senso e ai salti mortali che la maggioranza di noi deve fare per far quadrare i conti alla fine del mese. Per tutti questi motivi vi invito a votare NO all’Iniziativa “Sostenere le famiglie. Esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione”.

Fabio Canevascini, deputato e candidato PS al Gran Consiglio