Incontri per un dialogo aperto fra esperti e cittadinanza sui temi della sicurezza che segnano il nostro quotidiano (com.)

TICINO SICURO  2 - incontro 25 febbraio - la salaIl primo ciclo di TICINO SICURO, che prevedeva cinque incontri nell’arco di quattro mesi, è stato un successo, confermando l’idea che lo ha generato. Infatti, per la prima volta, si è trattato di dare vita a una nuova modalità di confronto e mediazione fra autorità, cittadinanza e operatori del settore della sicurezza, rispondendo ad una esigenza di incertezza e preoccupazione della popolazione.

Per questa ragione, oggi martedì 31 marzo (all’Hotel Pestalozzi di Lugano), per presentare le conclusioni e le prospettive future cui siamo giunti analizzando quanto detto e raccolto in questi mesi, sono stati convocati in una conferenza stampa-dibattito sia i rappresentanti dei media che i conferenzieri dei precedenti dibattiti, oltre ad operatori del settore, che ogni giorno affrontano le diverse tematiche ed emergenze della sicurezza,

Presenti all’incontro i consulenti di Ticino Sicuro – Avv. Natalia Ferrara Micocci e Avv. Luigi Mattei, già Procuratori Pubblici – i rappresentanti delle quattro associazioni che hanno promosso Ticino Sicuro – BessoPulita!, FDU Fondazione Diritti Umani, Pro Juventute Svizzera italiana e OAD FCT Organismo di Autodisciplina dei Fiduciari del Cantone Ticino – nonché la madrina dell’iniziativa che presentò il progetto Ticino Sicuro lo scorso dicembre, all’inizio dei lavori, Avv. Giovanna Masoni Brenni, Capo Dicastero della Cultura e dell’Educazione della Città di Lugano.

“Il progetto di Ticino Sicuro ha proposto un primo ciclo di incontri – affermano i due consulenti, gli avvocati Ferrara Micocci e Mattei – il cui bilancio è ampiamente positivo: non solo per il grande interesse che questa iniziativa ha suscitato, ma anche per essere riusciti a discutere di delinquenza e criminalità in termini che non sono di generica lamentela o denuncia, bensì di analisi seria e documentata delle varie realtà, di confronto pacato e costruttivo tra addetti ai lavori e popolazione, fornendo risposte anche molto pratiche a tutti quelli che sono intervenuti nella discussione.

In questi mesi ci siamo occupati di molti dei volti della sicurezza e dunque anche della criminalità: non solo di furti o rapine, ma anche di quelle forme di delinquenza che sono meno visibili, ma non per questo meno pericolose: dalla violenza domestica, a quella sessuale; dalla criminalità organizzata, alla prostituzione e allo spaccio di droga, dalla delinquenza giovanile e di strada, alla criminalità informatica. Abbiamo discusso di questi temi, che sono alcuni dei molti volti del vasto campo della sicurezza, cercando di mettere a fuoco anche quanto ci ruota attorno, che non può certo essere banalizzato.

La criminalità si combatte, e la sicurezza si conquista, quando nella popolazione è chiara la consapevolezza di quanto sta accadendo attorno a noi, più forte sarà la determinazione a contrastare certi fenomeni. L’invito è ad una corresponsabilità per tutti, che si traduce nel non far finta che certe storture o certe situazioni non siano un problema e nel non lavarsene le mani pensando che le disgrazie delle vittime della delinquenza non ci riguardano in quanto non ci toccano direttamente.

Abbiamo mosso soltanto i primi passi ,ma riteniamo che con Ticino Sicuro si sia posto con successo un tassello significativo proprio sul piano dell’approccio e del metodo: la nostra sicurezza, la sicurezza di ognuno di noi, non è solo affare da addetti ai lavori, di cui poi parlare o sparlare, ma è responsabilità di tutti, il che vuol dire impegno nel capire, nell’informarsi e nell’orientare i nostri atteggiamenti quotidiani.

Per queste ragioni l’esperienza fatta in questi mesi è un inizio. Si chiude il primo ciclo ma non la porta al dialogo. Al contrario, è volontà di tutti i promotori proseguire su questa strada, con un nuovo ciclo di incontri a partire dal prossimo autunno. Le cronache di tutti i giorni e l’esperienza acquisita ci saranno di sicuro aiuto.”

Ticino Sicuro