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L’ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) è un radiointerferometro situato a 5’000 metri d’altitudine nel deserto di Atacama in Cile, un progetto costato un miliardo di dollari e curato dall’osservatorio ESO (European southern observatory). L’ALMA ha ripreso l’immagine di una lontana galassia, confermando un effetto della teoria della relatività generale predetta da Albert Einstein.
Molto tempo fa, in una galassia molto lontana sono nate delle stelle e hanno emesso luce. Un’altra galassia è venuta a interporsi fra la prima galassia e la Terra. Il risultato è la spendida immagine di un anello di fuoco catturata dal telescopio ALMA, uno dei più potenti strumenti installati nel deserto cileno di Atacama.
Questo anello di fuoco, anche chiamato lente gravitazionale, era stato predetto da Albert Einstein, scrive la rivista New Scientist. Nella sua teoria della relatività generale, della quale quest’anno si celebra il centenario della formulazione, il celebre fisico spiegava che una galassia massiccia (o un ammasso galattico) può torcere la luce proveniente da una galassia più lontana, formando un anello.
E’ esattamente quanto successo con la galassia SDP.81, situata a 12 miliardi di anni luce dal nostro sistema solare. La sua immagine è disturbata da un altro corpo celeste perfettamente allineato, situato a quattro miliardi di anni luce dal nostro sistema solare.
L’immagine formata è un cerchio quasi perfetto. Per la prima volta, nell’ottobre 2014, il telescopio ALMA è stato in grado di restituire l’immagine ad alta risoluzione.