In questi giorni di apertura della Fiera Expo 2015, Milano si trova combattuta tra gioie e dolori. Infatti ci si aspettavano, già da ieri, cortei di protesta No Expo e purtroppo si sospettava che i Black Block sferrassero la loro offensiva, che infatti nel pomeriggio di oggi si è concretizzata tra le vie di Milano generando uno scenario di guerriglia inquietante. Alcuni cittadini barricati in casa raccontano che al culmine della guerriglia, tra le vie, l’aria era così grigia da oscurare la visione anche a pochi metri perché ricolma di gas fumogeni e di fumo proveniente da bombe a carta e  incendi.

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Come sono andati i fatti
Tutto procedeva senza proteste aggressive e iniziata l’inaugurazione di Expo al mattino, si auspicava che le acque restassero calme anche sul fronte manifestanti  per il resto della giornata.
Il corteo del No Expo Mayday Parade organizzato nel pomeriggio era partito attorno alle 15 da piazza XXIV Maggio con un  percorso previsto che si snodava tra la circonvallazione esterna, il lungo corso Ticinese, fino a Pagano, in modo da evitare contatti con il centro cittadino e Largo Cairoli, dove si trova l’Expo Gate.
All’inizio i manifestanti si sono limitati a scritte sui muri e sulle vetrine e a qualche lancio di oggetti contro la polizia ma in corso Magenta è scoppiato il caos e sono emersi individui incappucciati che hanno cominciato a sbragare cassonetti, fioriere, pali stradali. Non è mancato il lancio di bombe a carta, prima contro vetture parcheggiate alcune delle quali hanno preso fuoco, poi nei negozi e nei box dai quali si sono alzate alte colonne di fumo. Una bomba è stata lanciata anche contro la sede della Bnl in piazza Virgilio.
A quel punto la polizia ha cercato di contenere  l’offensiva dei Black Bloc impiegando  lacrimogeni, idranti e fumogeni così che ad un certo punto  questi ultimi  si sono spogliati dei vestimenti neri che li coprivano per fuggire mescolati tra i presenti pacifici.
Il bilancio dei fatti di oggi è di 11 agenti feriti, 10 manifestanti portati in questura per accertamenti e numerosi danni a edifici, automobili e qualsivoglia bene pubblico che costringeranno il Comune di Milano a richiedere risarcimenti come parte civile.
Dura è la risposta delle istituzioni e del mondo politico che condannano all’unisono atti vandalici e di terrore scaturiti per mano di esseri violenti, pericolosi per l’ordine pubblico e la sicurezza della Città.

Un momento della manifestazione contro l'inaugurazione dell'EXPO, Milano, 30 aprile 2015. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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I cittadini di Milano, molti dei quali, oltre a condannare la violenza dei manifestanti, si sono prodigati scendendo per le vie a ripulire, nel tentativo di arginare il degrado e ridare a Milano il volto di una città orgogliosa e operosa quale che è da secoli.

Il commento di Gianna Finardi:” Significa che dietro questa facciata di moralismo della sostenibilità, dell’unione tra i popoli, restano delle tensioni immani che non si riescono a tacere. Fuori dai padiglioni di Rho Fiera, resta un mondo reale fatto di problemi reali, fatto di persone che hanno ben altro che Expo nella mente.
I black block si potrebbero paragonare a ciuffi di erba nera in un prato verde e bisogna domandarsi qual è il male che ha generato la patologia nel prato. Bisogna anche non trascurare come una manifestazione ideologica e pacifica, diviene aggressiva e violenta per colpa di “erbacce” pronte a dipanare e a prendere il sopravvento.
Quindi è palese che non basta il germe della discordia, ma è necessario anche un terreno capace di lasciargli lo spazio per agire.scontri_milano
Rispetto alla carneficina scoppiata nel G8 di Genova, questa volta ci sono stati dei miglioramenti sia grazie al fatto che la Digos ha effettuato al setaccio numerosi controlli e identificato possibili focolai prima che dessero i loro esiti pericolosi, ma anche grazie ad un atteggiamento differente della polizia che ha cerato di lasciar sfogare la rabbia, contenendola in maniera soft in stile effetti “air-bag” con metodi meno aggressivi che nel passato G8, impiegando idranti, fumogeni ma senza che le forze dell’ordine “caricassero” contro i balck bloc e questa risposta “non violenta” è stata vincente.
Se le forze dell’ordine si fossero trovate faccia a faccia in fasi di colluttazione uomo contro uomo in una sorta di pugno contro pugno si sarebbe scatenata la vera bestialità in una sorta di follia collettiva in cui a vincere sarebbe stata solo la logica disumana generando l’ennesimo pandemonio ma già sono stati abbastanza i danni alle cose, figuriamoci se ci scappava il morto.
Questo evento deve far riflettere come alla fine la prevenzione sociale è piu’ forte di qualsiasi repressione armata un po’ come la prevenzione medica si dimostra piu’ efficace di molte cure, motivo per il quale bisogna investire anche nella prevenzione sociale sebbene si tratta sicuramente di investimenti a lungo termine i cui frutti non si colgono immediatamente”.