Pubblichiamo integralmente il comunicato del presidente Lurati, che ritira le sue dimissioni.

In questi ultimi anni l’insuccesso del Partito socialista è stato grande. Il dottor Cavalli sentenzia: perché non è stato abbastanza di sinistra. È un’opinione come un’altra, non palesemente assurda. Ma io direi piuttosto: perché non si arrende all’evidenza, perché ripete all’infinito le stesse formule vuote, perché nemmeno si preoccupa se la gente lo ascolti più. Perché passa il tempo a inveire – senza costrutto e senza alcuna prospettiva di successo – contro i “populisti” (ingiustamente) trionfanti.

Probabilmente la decisione migliore sarebbe stata dare un taglio netto. In fondo, se la squadra continua a perdere… Vale per il calcio, vale per l’hockey. (Non che tocchi a noi dare consigli in queste materie). Se un gruppo agguerrito di opposizione interna l’avesse preteso, certamente l’avrebbe avuto. Invece

“Rimango”. Il Partito non può rinunciare a una “guida affidabile”. Ipse dixit.

Lurati 300Non è stata una decisione facile. I motivi per lasciare c’erano ed erano di peso. Quando il risultato della squadra è insoddisfacente, l’allenatore per primo deve farsi carico della responsabilità e delle conseguenze. Non solo: anche la vita privata, che pure è importante, non può essere ignorata.

D’altronde era una decisione non più rinviabile. Una decisione dovuta alle migliaia di membri, simpatizzanti, militanti del PS che dal Partito Socialista si aspettano indicazioni chiare e la presenza di una guida affidabile.

E proprio loro, i membri, i simpatizzanti, i militanti durante le manifestazioni per il 1. Maggio mi hanno fatto sentire il loro sostegno, il loro apprezzamento, la loro fiducia. Decine di loro mi hanno chiesto di accogliere la richiesta della Direzione e di mantenere ancora per qualche mese l’incarico di presidente. Inoltre ho considerato l’importanza e la delicatezza dei prossimi appuntamenti elettorali: dapprima il voto per le Federali e poi quello per le Comunali. Allora proprio il senso di responsabilità mi ha fatto concludere che un partito acefalo, senza una guida chiara e identificabile, sarebbe un partito zoppo e inefficace nella sua azione politica.

Per questi motivi ho deciso di ritirare le dimissioni e di mantenere la presidenza. Naturalmente auspico che quanto prima il Partito Socialista compia tutti i passi necessari per identificare una rosa di persone valide fra le quali il Congresso potrà scegliere chi dovrà sostituirmi al termine del mio mandato.

Saverio Lurati

 

NOTA. Avevamo omesso, per inavvertenza, di pubblicare il comunicato (29 aprile) del PS relativo all’esito del Comitato cantonale. Lo riportiamo qui.

“È stato un confronto non facile ma schietto e leale sull’esito del voto del 19 aprile, quello di stasera (anzi, ormai stanotte) nel Comitato cantonale.

Il Comitato si è aperto con la presentazione del documento elaborato dalla Direzione ed è proseguito con le riflessioni di Manuele Bertoli. Sono poi seguiti molti interventi, anche accesi, improntati a una chiara e schietta analisi della sconfitta. Si è parlato del ruolo dei giovani, sulla collaborazione con le sezioni, sul sostegno alla libera circolazione delle persone, sulla scelta dei candidati, sui temi privilegiati o ignorati durante la campagna, sull’attenzione per il lavoro indipendente, sull’efficacia della comunicazione, sul profilarsi del Partito più o meno a Sinistra. Sono emerse molte idee, posizioni, critiche, autocritiche, progetti, intenzioni.

Al termine del confronto, Carlo Lepori ha presentato la posizione della Direzione sulle dimissioni presentate da Saverio Lurati: in sostanza, la Direzione ha chiesto al presidente di mantenere il proprio incarico fino al 31 dicembre, perché la responsabilità dev’essere considerata collettiva. Ne è seguita una discussione animata e poi il Comitato ha deciso ad ampia maggioranza di rinnovare la fiducia a Saverio Lurati, che comunque ha deciso di prendersi ancora qualche giorno di riflessione.

Gli impegni dei prossimi mesi saranno onerosi e difficili. A breve termine ci aspettano il voto su molti temi importanti federali e cantonali il 14 giugno, a medio termine le elezioni federali del 18 ottobre, che richiederanno il massimo impegno per aumentare la presenza della Sinistra nella deputazione ticinese, rappresentata ora solo da Marina Carobbio Guscetti, e infine l’anno prossimo le elezioni comunali.”

“Aumentare la presenza della Sinistra” non sarà tanto facile, di questi chiari di luna. I PS faranno probabilmente un’avance a Savoia che, da perdente qual è, sarà obbligato a farci almeno un pensierino. Ma la linea attuale dei Verdi è così lontana dall’ “apertura socialista” da rendere un accordo molto difficile, se non addirittura impossibile.