Istituto di Storia e filosofia del Pensiero Contemporaneo
Oggi, sabato 23 maggio ore 17, al Rivellino di Locarno il direttore dell’ISPEC prof. Davide Rossi presenta il suo ultimo libro
CON TITO A TRIESTE
Dal fronte popolare Italo-Slavo all’Unione socialista indipendente, 1848-1962
Introduzione di Emilio Sabatino
Postfazione di Sergio Mauri
Co-edizione
PGRECO – ELR
NOTA. Davide Rossi è uno storico e pensatore politico marxista e la totalità del suo discorso è impostata su basi marxiste. È un oratore dotato e accattivante, e più d’una volta abbiamo avuto l’occasione di ascoltarlo. Siamo arrivati quasi al punto di lasciarci convincere ma alla fine ci siamo, a malincuore, trattenuti.
Trieste/Trst è una città straordinaria e complessa, italiana e slovena, socialista per i quaranta giorni seguiti alla Liberazione del 1° maggio ‘45. Per tre anni il movimento popolare cittadino lotta unitariamente nel Partito Comunista del Territorio Libero di Trieste, poi la rottura tra Stalin e Tito nel luglio ’48 frantuma il campo progressista.
Una parte di quei comunisti, pur riconoscendo il ruolo fondamentale dell’Unione Sovietica nella costruzione del socialismo e nella Liberazione d’Europa dal nazifascismo, ritiene fondamentale mantenere rapporti solidali e di amicizia con la Jugoslavia, capace di svolgere un ruolo determinante nella Liberazione della regione giuliana e della città e nelle cui file partigiane molti triestini hanno militato.
Nel 1955 la spaccatura sovietico-jugoslava si ricompone, tuttavia il cammino coraggioso e per l’eguaglianza di quelle donne e di quegli uomini di sentimenti socialisti che nel solco della Resistenza dal ’48 hanno guardato a Belgrado, prosegue fino al ’62, prima attraverso il Fronte Popolare Italo – Slavo e poi nell’Unione Socialista Indipendente, esaurendosi quando si afferma il protagonismo internazionale della Jugoslavia di Tito nella costruzione di un’alternativa al capitalismo attraverso il Movimento dei Non Allineati e per l’unità delle forze socialiste mondiali.