Come tutti avranno capito, Ticinolive voterà NO. Ma il portale – come sempre aperto, e non per modo di dire – è lieto di ospitare questo contributo dell’on. Marco Romano, che lancia un vibrante appello in favore del SÌ.

Si suol dire, ed è frase trita e ritrita, che “la matematica non è un’opinione”. Ma quando ci si tuffa nella guerra delle cifre scatenata dai campi avversi si sarebbe portati a credere l’esatto contrario. Abbiamo letto con interesse l’articolo del garagista Pino Vescovi su LiberaTV: poca filosofia e quattro conti molto pratici (che saranno sicuramente contestati da Zali, Romano o non so chi).

Romano MarcoCi sono riforme che si possono ridurre a un calcolo aritmetico, mentre altre hanno un valore complessivo non monetizzabile a corto termine. Generalmente si tratta di investimenti in infrastrutture (pensiamo alla rete autostradale e ad Alptransit) o di cambiamenti sostanziali nell’approccio a una realtà. Il prossimo 14 giugno cittadine e cittadini ticinesi avranno l’opportunità di compiere una tale svolta nel nostro Cantone. Votando SI alla modifica delle imposte e tasse di circolazione dei veicoli a motore si porranno le basi per consentire il finanziamento di provvedimenti a favore della mobilità – pubblica e privata (!) – sostenibile.

I tanto citati e dai referendisti criticati “ecoincentivi” sono un progetto ampio e lungimirante, non riconducibile ad un furto ai cittadini. Chi voterà SÌ sbloccherà nel complesso 16 milioni di franchi a favore di una mobilità più sostenibile in tutto il Ticino. Combattere la riforma evocando il costo per il cittadino è decisamente fuorviante. Per la stragrande maggioranza degli automobilisti ticinesi la tassa di circolazione non muterà o aumenterà di pochi franchi. L’aumento medio è stimato a 7 franchi all’anno per auto per al massimo 3 anni a partire dal 2016. Una cifra che va evidenziata e inserita nel contesto della citata riforma sostanziale della nostra realtà. 16 milioni con 7 franchi all’anno per auto. Un effetto moltiplicatore notevole.

Un voto significativo a cui guarda con interesse l’intera Svizzera. Dovesse infatti il Ticino accettare l’innovativa riforma, la Confederazione è già pronta a sostenere finanziariamente il progetto. Immediatamente si muoveranno poi altri Cantoni nella medesima direzione. A Berna ribadisco spesso con piacere che il Ticino è un prim’attore nella mobilità sostenibile elettrica ed ibrida. Siamo una realtà faro a livello nazionale. Pochi sanno che già oggi il Ticino è il comprensorio con la rete di colonnine di ricarica per veicoli elettrici più densa in tutta Europa; una ogni 27 km2. Nessuno – salvo la microscopica Monte Carlo – è riuscito a realizzare qualcosa del genere. Una premessa fondamentale per il diffondersi di veicoli super-efficienti.

Le basi ci sono, ora occorre votare SÌ. Attorno alla Svizzera la “rivoluzione” verso una mobilità più sostenibile e meno inquinante è già in corso. L’obiettivo è chiaro: abbattere le emissioni di CO2 causate dalla mobilità pubblica e privata. Impressionante è il dato relativo alla Norvegia dove nel 2014 il 14% degli acquisti di nuove automobili è rappresentato da veicoli elettrici, la crescita annuale è del 50%. In Svizzera siamo fermi da tempo allo 0,75% (sic!). Un abisso, una cifra indegna. Perché non possiamo invertire la tendenza anche nel nostro Paese? Vogliamo continuare a consumare solo benzina? E’ ora di sfatare vecchi luoghi comuni. Le auto con batterie di nuova generazione risolvono in maniera soddisfacente la problematica del raggio d’impiego limitato. Siamo di fronte ad auto tradizionali a trazione totalmente o parzialmente elettrica, differenti dai “giocattolini” di inizio anni ’90. Sono inoltre in arrivo batterie ancora più performanti e a livello nazionale si sta realizzando una rete diffusa di colonnine di ricarica rapide.

SÌ agli ecoincentivi il prossimo 14 giugno.

Marco Romano, consigliere nazionale e membro di comitato Swiss eMobility