AlessandraIl “politicamente corretto” è stata una geniale invenzione: alla sua luce assurdità, distorsioni del reale, bugie colossali assumono i connotati di verità rivelate, progresso scientifico, sensibilità sociale. Lo psicopatico stupratore è una povera vittima da integrare, il lupo è il sano innocuo primitivo abitante delle nostre valli, le pretese prevaricatorie delle minoranze sono sublimazione delle democrazia. Il medico che mostra alla madre l’ecografia del feto che succhia il pollice interferisce con la scelta di abortire e perciò passibile di denuncia. Dici la verità? No, interferisci con la libertà di scegliere.

Recentissimo esempio è la modifica dell’articolo costituzionale in votazione la prossima settimana riguardante la diagnosi preimpianto. Ammantato di progresso scientifico, tecnologia al servizio della maternità responsabile, dell’amore genitoriale e quant’altro, di fatto, chiamato con il suo nome, è il conferimento di onnipotenza al business già miliardario della medicina riproduttiva, il permesso di sfruttare in modo sfrenato ed indecente il legittimo desiderio di diventare genitori. È il permesso costituzionale di fabbricare un elevato numero embrioni a cui la Natura ed il buonsenso porrebbero il veto, di uccidere quelli “imperfetti” in base alle ovvie tare genetiche e di congelare quelli “avanzati” e ritenuti idonei nel caso potessero tornare utili.

Votare no alla modifica dell’articolo costituzionale non è paura del bambini in provetta, come vanno proclamando Alain Berset e soci, ma rispetto per la vita e capacità di opporsi in modo informato e responsabile all’attacco della nostra stessa dignità di esseri umani. Conservare embrioni nel congelatore non è progresso scientifico, non è un aiuto alla maternità responsabile, si chiama riduzione dell’essere umano ad animale soggetto a selezione, logica dell’interesse economico sfacciato e perverso, inganno, immoralità.

Alessandra Noseda