Avete tutti letto la magnifica intervista odierna. Giudichi il lettore se questo titolo mozartiano le sia confacente. Non molto clemente verso il PPD, che “cerca la sua strada” a Sant’Antonino, che “analizza il flop” alla presenza dei suoi “pezzi da novanta” in questo sabato splendente di giugno. Nulla aggiungo sul tema (per ora).
Ancor meno clemente verso l’UDC, e su questo punto mi sento di esprimere alcune mie considerazioni personali (che NON fanno parte dell’intervista!)
Il passaggio più enigmatico (e, in un certo senso, più provocatorio) del testo di Tettamanti è il seguente: “non voler mettere il partito a disposizione di qualche personalità di spicco di entrambi i partiti borghesi per un colpo d’ala e un salto di qualità. Intendo dire affidare il partito, non semplicemente offrire con secondi fini un posto su qualche lista elettorale”. Riesco a malapena a immaginare le indignate proteste: “Qui ci siamo noi, a disposizione non mettiamo un bel niente, chi e che cosa dobbiamo andare a cercare?”
C’è una debolezza, ammettiamolo, nel Tito-pensiero: l’assenza della persona. Tempo fa si sarebbe potuto pensare a Marina Masoni, l’ultima leader liberale dei liberali-radicali (dopo di lei non saprei quale nome indicare). Ricordo che quella era un’idea fissa, in particolare, del dottor Soldati. Ma Marina non ha mai dato disponibilità e nemmeno ha concesso speranze in tal senso. Nemmeno dopo la caduta.
La nuova linea UDC, denominata “la Svolta” e presentata e inaugurata prima delle Comunali 2013 all’Hotel Delfino, ha già il fiato corto, o per lo meno così sembra. Infatti:
— l’esito a Lugano è stato pessimo e quello cantonale insoddisfacente. Certo, l’intenzione non era quella, bassa e vendicativa, di fare un “dispetto” alla Lega. Farle perdere un seggio in Governo, “quello di Gobbi” aveva precisato Pinoja. Ma, fatalmente, “dispetto alla Lega” è stata l’interpretazione data da tutte le persone dotate di senso comune e incapaci di arrampicarsi sugli specchi;
— il nuovo marchio elettorale “la Destra” non potrà presentarsi alle Nazionali d’autunno, perché il veto di Brunner sarà invalicabile;
— bisognerà dunque presentare una lista UDC (in sé, nulla di male) e congiungerla con la robusta lista leghista, superando anche possibili veti sulle persone. Fattibile, s’intende. Quando uno abbaia: MAI in politica, questo vale almeno per i prossimi tre quarti d’ora…
La dichiarazione di Tettamanti: “L’SVP nel Ticino è la Lega” suona dura e senza appello, quasi brutale. L’evocazione del nome del leader storico Blocher (l’altro ieri a Lugano) aggrava addirittura le cose. Come fare “la Destra” contro la Lega se l’SVP dice: “nel Ticino siamo la Lega” ?
NOTA. Si ha la sensazione che nel partito serpeggi un certo malessere, che non arriva tuttavia a manifestarsi. C’è persino gente che dopo aver accarezzato l’idea di un “golpetto” – abortito, o forse mai tentato – si ritrova a brigare in segreto per una candidatura.
Due esponenti del partito, il segretario Eros Nicola Mellini e il presidente onorario dottor Gianfranco Soldati, entrambi favorevoli al “potere costituito”, hanno concesso a Ticinolive belle, impegnate e profonde interviste, delle quali il portale è loro grato.