Nonostante tutti i continui sbarchi e i finanziamenti erogati dagli stati europei, Italia e Grecia sono i paesi che vedono arrivare il maggior numero di migranti ma sono anche le nazioni più povere di tutta Europa.
Le nuove stime fanno emergere un’Italia preoccupante: un terzo degli italiani è povero, circa il 28.1%, mentre il 20% dei lavoratori ha paghe da fame che non bastano per sopperire a tutte le necessità e più del 40% delle famiglie vive con meno di 2 mila euro a nucleo. Sale anche il tasso, all’11%, delle famiglie che si privano di beni di prima necessità.
Un quadro agghiacciante che da anni si aggrava sempre più anche in paesi di provincia; vengono ingabbiati i cassonetti fuori dai supermercati poiché attirano bisognosi, spesso anziani italiani, che recuperano i cibi scartati pur di mangiare.
Davanti a simili immagini che io stessa ho più volte visto, non ci sono commenti: sale un malessere interiore, una paura mista a un dispiacere immenso. Ho la certezza che il paese non è più come prima. Questa situazione non si sanerà nemmeno attraverso le prossime finanziarie, c’è tutto l’interesse a favorire i servizi assistenziali caritatevoli piuttosto che l’autonomia e il benessere degli italiani, come se anche la povertà fosse un business per chi si occupa dei poveri.
(Gianna Finardi)