Borghesi AntiraddoppioConferenza stampa oggi a Mendrisio degli oppositori “borghesi” (non socialisti e non verdi) al raddoppio del Gottardo. Sette relatori, in maggioranza PPD; un solo PLR e un solo leghista. L’argomento principe non cambia d’una virgola, è sempre lo stesso: “Noi non crediamo. Non si può credere alle promesse. L’Unione europea eserciterà una pressione irresistibile e allora… le corsie diverranno come per miracolo quattro”. Anche se si potesse credere (ma non si può) a ciò che raccontano, il secondo tubo con una sola corsia agibile per ciascuna direzione… farebbe aumentare la capacità di un 30-50%. E l’avvocato Galfetti estrae dal cilindro la ponderosa perizia Hartmann & Sauter (vedi seguito). Galfetti yPoi la salute, sempre molto gettonata. L’aumento del traffico (che ci sarà) farà ammalare (e morire) la gente. Infine profonda indignazione e ostilità verso le FFS, per il loro colpevole comunicato. “Dichiarazione demenziale, schizofrenia. Sottomissione servile alla Doris. Sindrome di Stoccolma o, più semplicemente, stupidità”. Mancava solo “cani rognosi” ma questo l’avvocato non l’ha mica detto.

Sul finire, mentre tutti si congedano, Galfetti mi sussurra: “È la lotta di Davide contro Golia”. “Già, lo capisco che è dura”. “Loro 3 milioni”. “Mi pare persino poco, considerando la posta in gioco”. “Noi duecentomila”. “Ricordati che con la sua fionda il piccolo eroe abbattè e uccise il gigante”.

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Le alternative al raddoppio sono più sostenibili per la salute, la mobilità e le finanze pubbliche (com.)

In occasione del lancio di una campagna di testimonials che apparirà sui quotidiani ticinesi nelle prossime settimane, il “Comitato borghese contro il raddoppio del Gottardo” rinnova a voce forte il suo appello a votare no alla costruzione di una seconda galleria al Gottardo.

Già attualmente il collegamento sud-nord dispone di un’infrastruttura sufficiente. In particolare, con l’apertura imminente di Alptransit, la vecchia linea ferroviaria rischia di essere messa in disuso. Come ribadito da Giancarlo Seitz, mantenendo in uso la “vecchia” linea si potrebbe potenziare ulteriormente l’asse ferroviario sud-nord e aumentare così, in maniera complementare ad AlpTransit, la capacità di trasporto di merci e persone su rotaia.

La vecchia linea potrebbe essere infatti adibita al trasbordo delle auto private. Fabio Giacomazzi (PPD) ribadisce che “una chiusura temporanea della galleria autostradale per i lavori di risanamento offre l’opportunità di trasferire in modo duraturo il transito delle merci dalla strada alla ferrovia”. L’alternativa di trasbordo prevede di captare il traffico pesante in transito già ai confini nazionali, con la creazione di un’autostrada viaggiante tra Chiasso e Basilea che resterebbe in funzione anche dopo il risanamento. Giacomazzi precisa che tra Biasca ed Erstfeld infatti verrebbe organizzato unicamente il trasbordo del traffico merci regionale tra il Ticino e il Nord delle Alpi.

L’importanza di sfruttare AlpTransit e la Nuova trasversale ferroviaria alpina è una priorità anche secondo Maddalena Ermotti-Lepori (PPD): “Noi Svizzeri abbiamo investito 24 miliardi per trasferire il traffico pesante sulla ferrovia, e una seconda galleria autostradale saboterebbe questo obiettivo”. Questo progetto decennale è stato suffragato dal popolo già due volte, nel 1994 e nel 2004: la sua priorità non può quindi essere messa in discussione con un raddoppio non necessario.

L’economista Antoine Turner (PLR) ricorda molto semplicemente che due tunnel costano il doppio di uno, sia nell’investimento che per i costi di gestione, mentre le stazioni di trasbordo richiedono un investimento solo marginale. La costruzione del secondo tunnel metterebbe inoltre a rischio numerosi progetti per la mobilità negli agglomerati che sono prioritari. In risposta alle paure di una chiusura per l’economia ticinese, Turner ricorda che “dopo l’incidente del 2001 che causò una chiusura del Gottardo per diversi mesi, le esportazioni si riorganizzarono in pochissimo tempo con la ferrovia, e, con una chiusura pianificata del tunnel, l’economia ticinese si potrà organizzare molto meglio, sarà inoltre collegata con il resto della Svizzera meglio che mai grazie ad Alp Transit: un’infrastruttura e un’opportunità che deve essere sfruttata fino in fondo”.

Sara Beretta-Piccoli (PPD) ribadisce chiaramente che la vera sicurezza per il nostro futuro è ridurre l’impatto dell’inquinamento e salvaguardare la salute dei cittadini: “l’inquinamento incide sulla salute, riduce la qualità di vita, e ha un impatto economico notevole, poiché aumenta i costi sanitari e riduce la produttività con perdita di giorni lavorativi”. Inoltre, Sara Beretta-Piccoli ci ricorda che dal 1980 a oggi nella galleria del Gottardo si è avuto in media un decesso all’anno, mentre ogni anno le morti premature in Svizzera per l’inquinamento atmosferico ammontano a 3’000, raggiungendo ben 7 milioni a livello mondiale. Un raddoppio del Gottardo peggiorerà la situazione dell’inquinamento e della salute degli Svizzeri.

Sul tema della sostenibilità ambientale, Evelyne Battaglia-Richi (PPD) ricorda che “ogni 1000 km percorsi in meno in auto si riduce di 100 kg l’emissione di CO2 nell’ambiente”, per questo una politica dei trasporti che vuol proteggere il clima deve necessariamente ridurre il traffico su strada a favore di quella su rotaia. Inoltre, secondo Evelyne Battaglia-Richi, il problema con il raddoppio è stata l’assenza di un concorso pubblico: “Per opere pubbliche importanti si fa di regola un concorso d’idee già a partire da cifre di 25 milioni di CHF”. Le proposte alternative non mancano, come dimostrato dai molti gruppi di studio indipendenti, ma sembra che nel caso del raddoppio sia voluto favorire sin dall’inizio un solo progetto, “ma non è chiaro per niente a chi e cosa dovrebbe davvero servire”.

L’avvocato Renzo Galfetti ha ribadito infine la crassa violazione della Costituzione sia per l’inaffidabilità della promessa di un traffico su una sola corsia nei due tunnel, sia pure nel caso in cui questa promessa (non credibile) fosse mantenuta. Egli ha infatti prodotto una perizia, allestita dallo studio di ingegneria Hartmann & Sauter di Coira, specializzato in pianificazione del traffico, che dimostra come la capacità attuale di 1’000 veicoli per ora e direzione aumenterà sino a 1’500-1’700 veicoli per ora e direzione anche con una sola corsia monodirezionale in ognuna delle 2 gallerie. Con il raddoppio si avrà in ogni caso il collasso della mobilità in Ticino ed una situazione di inquinamento assai peggiore e irrimediabile.

Il “Comitato borghese contro il raddoppio del Gottardo” ritiene fondamentale rinunciare al progetto del raddoppio per evitare un ulteriore aumento di traffico e inquinamento, il sabotaggio del progetto della Nuova trasversale alpina e la violazione dell’articolo costituzionale per la protezione delle Alpi, già sostenuto dal popolo svizzero nel 1994 e nel 2004.

Per questo motivo, il Comitato borghese invita tutti i cittadini ticinesi a votare NO il prossimo 28 febbraio.

Ulteriori argomenti e una lista delle persone che finora hanno aderito al “Comitato borghese contro il raddoppio del Gottardo” sono disponibili sul sito www.no-borghese-al-raddoppio.ch.

Giancarlo Seitz (parlamentare)
Fabio Giacomazzi (sindaco di Manno, PPD)
Maddalena Ermotti-Lepori (consigliera comunale a Lugano, PPD)
Antoine Turner (PLR)
Evelyne Battaglia-Richi (PPD)
Sara Beretta-Piccoli (parlamentare, PPD)
Avv. Renzo Galfetti (cittadino)