Da Tel Aviv Michael Sfaradi ci manda questa corrispondenza su un tragico attentato perpetrato nel pomeriggio.

Hebron xHebron, la Tomba dei Patriarchi

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Proprio nelle ore durante le quali il Pontefice Papa Francesco era in visita alla Sinagoga Centrale di Roma dove non solo incontrava i rappresentanti dell’ebraismo italiano, religioso e politico, ma anche quelli delle maggiori comunità ebraiche europee e israeliane, con l’intento di dare nuovo vigore al dialogo fra le due grandi religioni monoteistiche che, inutile dirlo, in questi anni è rimasto in una sostanziale situazione di stallo, Papa sinagogae proprio mentre la presidentessa della Comunità Ebraica Romana, Dottoressa Ruth Dureghello, metteva in chiaro che non sarà con il terrorismo che colpisce l’Europa che potrà esserci una vera integrazione e che non sarà con il terrorismo che colpisce Israele che si potrà arrivare a una pace e a una soluzione dei problemi che affliggono la regione, in Israele si registrava un nuovo mortale attentato.

Ancora una volta il terrorismo palestinese ha colpito un civile e questa volta a farne le spese è stata una donna di 38 anni madre di sei figli. La vittima si chiamava Dafne Meir ed è stata uccisa all’interno della sua casa nel villaggio di Otniel non lontano da Hebron.

Vittima HebronIl terrorista, conosciuto nel villaggio perché in passato aveva lavorato per alcune famiglie della zona come uomo di fatica, sfruttando la familiarità e la fiducia che aveva conquistato, dopo essersi introdotto nell’appartamento ha ucciso la donna con diversi fendenti nella parte alta del corpo. Secondo i primi rilievi della polizia Dafne Meir per permettere ai sei figli di scappare dall’appartamento ha ingaggiato a mani nude un breve corpo a corpo con il terrorista ed ha resistito quei pochi attimi che hanno permesso ai bambini di fuggire.

Si tratta della ventottesima vittima di questa follia omicida ordinata dai vertici palestinesi che viene perpetrata nell’indifferenza della comunità internazionale, indifferenza che continua anche quando i terroristi che commettono questi crimini efferati vengono poi osannati come eroi.

Nella zona di Hebron la polizia coadiuvata da unità dell’esercito israeliano e da unità cinofile, stanno portando, nel momento in cui scrivo, una serrata caccia all’uomo per assicurare l’assassino alla giustizia. Anche se probabilmente non troveremo traccia nei media internazionali di questo attentato, come è stato per la maggior parte di quelli che lo hanno preceduto, attentati spesso mortali e ormai all’ordine del giorno, l’opinione pubblica israeliana è sempre più sconvolta e vicina al punto di rottura ecco perché da più parti arriva a gran voce la richiesta al governo di passare dalle misure passive di prevenzione a quelle attive in modo da garantire più sicurezza alla popolazione civile.

Che la misura sia quasi colma lo si capisce dal comunicato rilasciato in serata dalla presidenza del consiglio a firma dello stesso Netanyahu che recita: ”Dafne Meir, madre di sei figli, è stata brutalmente assassinata questa sera da un terrorista palestinese dentro la sua casa in Otniel. A nome degli israeliani, voglio dare forza ai bambini della famiglia. Tutti noi siamo qui a condividere il dolore e la disperazione dei suoi cari in questo momento che non avremmo mai voluto vivere. Posso solo promettere che troveremo il terrorista responsabile e che pagherà il prezzo pieno per questo atroce omicidio”.

Michael Sfaradi