Quando si dice che “a Carnevale ogni scherzo vale” non si indica soltanto la dimensione giocosa e allegra di questa festa internazionale. Si suggerisce altresì il suo significato più profondo, ovvero il capovolgimento dell’ordine costituito.

Carnevale 2 QuadriCarnevale, dal latino carnem levare, deve il suo nome alla cristianità: si riferisce infatti al periodo che precede l’astinenza quaresimale che inizia il Mercoledì delle Ceneri, giorno successivo al Martedì grasso, ultimo delle feste carnevalesche. Ma non è alla tradizione cristiana che basta far riferimento per trovare le origini del Carnevale. Sembra infatti che affondi le sue radici nelle dionisiache greche e nei Saturnali romani. In questo ciclo legato alla campagna e al raccolto, le divinità degli inferi salivano alla terra. Per assicurarsi un buon raccolto allora, il popolo doveva omaggiare di offerte e doni queste divinità impersonate da maschere dai colori accesi. Ne nasceva un corteo in cui regnava il caos e la libertà sfrenata. L’ordine costituito veniva capovolto fino a che non si ricostituiva il cosmo. In questa festa tra i due mondi, gli schiavi erano liberi, le gerarchie venivano cancellate e gli obblighi morali sciolti. Regnava il gioco e la dissolutezza.

Questo legame con gli inferi si vede ancora nelle maschere tradizionali quali Arlecchino, dai colori sgargianti e il volto un po’ diabolico, e Pulcinella con la sua veste bianca e il volto nero. In generale è lì che nasce la tradizione del mascheramento e dei carri allegorici. I più famosi sfilano nel Carnevale di Viareggio dove personaggi della politica, dello spettacolo e della cultura sono rappresentati da caricature ricche di satira e ironia. Viareggio coi carri, Venezia con maschere eleganti, Rio de Janeiro con la parata di samba, mettono in scena Carnevali che sono oggi attrattive per turisti da tutto il mondo. Perché, presente in tutte le culture da Oriente a Occidente, il Carnevale è una festa che unisce i popoli.

In Svizzera i carnevali più noti sono tre. Quello di Basilea va dal lunedì al giovedì successivo al Mercoledì delle Ceneri. Durante il Gassle, i gruppi mascherati sfilano nei vicoli del centro storico suonando pifferi e tamburi, seguiti dagli spettatori. Sei giorni di festa per il Carnevale di Lucerna, tra risate e divertimento. A Bellinzona si festeggia invece lo storico Rabadan.

Carnevale 1Secondo alcuni la celebrazione deve il suo nome al dialetto milanese: rabadan, chiassata, baccano. Altri lo legano invece a una fonte più lontana, quella islamica del Ramadan. Durante le Crociate, coloro che provenivano dal Nord Italia sarebbero rimasti colpiti dalla fase del rito successiva al digiuno, quando al tramonto finiva la preghiera e iniziava la festa di canti e banchetti. Tradizione vuole che il Rabadan appaia ufficialmente nel 1874. Anche se i primi non ebbero largo successo, oggi il Rabadan ha superato i 150 anni di celebrazioni. Sfilano i bambini delle scuole, le guggen con la tradizionale musica popolare del carnevale svizzero, i carri e il celebre risotto con luganighe, tipico fin dalle prime edizioni della festa. Oggi, martedì grasso nonché ultimo giorno di Rabadan, a Bellinzona si fa festa fino alle 5 del mattino.

Risotto e risate anche a Lugano per un carnevale dedicato ai piccoli della città, protagonisti della sfilata in maschera, e agli anziani che in questi giorni di festa ricevono visite negli istituti dove sono ospiti. Le celebrazioni sono iniziate con la consegna delle chiavi a Re e Regina Sbroja, per la prima volta avvenuta nel piazzale davanti al Lac. I sovrani del Carnevale pongono inizio e fine alla sregolatezza e al caos. Da domani, torna l’ordine costituito. Lo dice un altro detto: “L’amore di Carnevale muore in Quaresima”.

Alessandra Erriquez