Jack 22 180Da oltre frontiera ci giunge questo articolo, interessante e ben documentato, che pubblichiamo con piacere. Un unico appunto ci sentiamo di muovere al commentatore. L’articolo non mette pienamente in luce il disastro del Centrodestra: diviso, smarrito, velleitario, senza un leader. Una visione desolante, un’entità perdente in un paese alla deriva, dove la politica sembra essersi trasformata nel teatro dei burattini.

Il ricchissimo e licenzioso capo della Destra – lui con le sue mille puttane –  non era molto presentabile, ma era pur sempre un Capo.

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Ballottaggi, clima incandescente, euforia e demoralizzazione a mille. Il centrodestra ha vinto a Trieste, Cordenons, Cosenza, Isernia, Pordenone, Crotone, Novara, Cascina, Olbia, Grosseto, Benevento.  Eppure ha perso Milano, Varese, Bologna.

Ha strappato città al centrosinistra, ma ha perso il capoluogo lombardo della regione governata da Roberto Maroni, la roccaforte di Varese, dove la Lega governava da 23 anni, e Bologna, dove comunque la candidata sindaco Lucia Borgonzoni è arrivata – da sola- al 45%. Ottimo exploit, che però non sfonda. Roma era già persa da un pezzo. E pensare che molti davano per scontata la vittoria della Meloni. Romanissima, di destra ma moderatamente, giovane, dinamica, liberale… eppure la new entry grillina Raggi le ha  soffiato il posto nel ballottaggio. sconfiggendo il Pd. Già, il Pd… anche lui ha perso, ma ha vinto. Avrà anche dovuto dire addio alla ex capitale Torino e alla Capitale, ma ha riconfermato la sua egemonia nella rossa Milano (in una regione così verde!….) e nella rossa (dal verde solo irrorata) Bologna. E ha conquistato (la ventennale verde) Varese.

orrigoniin foto: Galimberti (csx) e Orrigoni (cdx)

Elettori e politici del centro destra hanno diagnosticato una perdita di credibilità. Causa principale? la moderatezza eccessiva. Forse quel verde non è stato abbastanza tale.

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Il candidato cdx a Milano, Stefano Parisi.

Salvini adesso se la prende con Parisi (peccato che non sia l’unico ad aver perso…), il non tesserato, l’imprenditore fastweb, che la Lega aveva scelto come candidato. Troppo moderato, ora dicono. E il segretario federale ci va giù pesante. “Molte volte mi sono morso la lingua sentendo le sue parole” ha detto “Milano insegna che il dentro tutti non paga” e poi ancora “le minestre riscaldate la gente non le mangia più.” L’alleanza a larghe tese con il centro destra e i moderati non sarebbe da rifare, quindi. E pensare che il termine “minestrina” lo aveva usato Di Stefano, leader di Casa Pound, quando, lo scorso novembre, la Lega aveva annunciato che a Bologna ci sarebbe stato, assieme a Giorgia Meloni, anche Berlusconi.  Per questo Casa Pound aveva declinato l’invito, per la veste eccessivamente moderata che il fronte dell’opposizione stava prendendo. Poi, Berlusconi stesso aveva (di nuovo) mescolato le carte in tavola e a Roma ci ha messo del suo – e ci è riuscito – per far perdere l’ormai ex alleata Meloni. Prima propone Bertolaso, poi via, un candidato dopo l’altro, sino alla Mussolini, che con verve poco delicata ha recentemente dichiarato “il mio scopo? Era fermare la Meloni.”

giorgiaGiorgia Meloni

La disomogeneità del cdx è cosa nota anche ai fedelissimi di Alfano, (il quale più che a destra è su una nave della Marina Militare, a raccogliere migranti), la cui portavoce, Valentina Casalini, dichiara che “ora bisogna rimettere insieme il centro destra, come è stato fatto a Milano.” Eppure ciò non ha portato a una vittoria.. ma forse ha le idee confuse, in tempesta.

Nel frattempo a Milano, con la vittoria del PD, sale la prima mussulmana eletta nella storia della città, con tre lauree e un’accusa (non proprio infondata) di  avere contatti con i non proprio pacifici Fratelli Musulmani. Tanto kebab, ora per i bambini milanesi! Visto che lo scopo principale della neoeletta consigliera Sumaya Abdel Qader era quellodi portarlo nelle mense scolastiche.

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Giuseppe Sala e Sumaya Abdel Qader.

Il PD è debole, M5S sulla cresta dell’onda (nonostante tutto). Eppure si sa quanto fugaci siano le fortune umane, e quanto alterne siano le sfortune. Solone ce lo ha insegnato.

E si parla di ricominciare, di revisionare, di rialzarsi. Le sconfitte bruciano, almeno su quello sono stati limpidamente sinceri, nel dichiararlo. Ma la vittoria… quelle ottenute sono (magre) consolazioni, quella mancata ora è agognata, quella altrui è l’unica realtà. E durerà ancora  per cinque lunghi anni. Il tempo per rimurginare e riflettere c’è. Per cambiare anche.