A Singapore, alcuni banchieri della filiale della BSI, la Banca della Svizzera italiana, tra cui l’ex capo del Wealth Management, sfilano in tribunale come testimoni nell’enorme caso di corruzione riguardante il fondo di sviluppo Malaysia Development Berhad (1MBD).

A migliaia di chilometri di distanza, la banca EFG International annuncia di aver finalizzato l’acquisto della BSI per 1,06 miliardi di franchi. BSI che è talmente invischiata nello scandalo malese da aver spinto la FINMA, l’Autorità di sorveglianza dei mercati finanziari, a ordinare – la scorsa primavera – il ritiro della sua licenza bancaria una volta conclusa l’acquisizione.

EFG International non ha nulla da temere dalle ricadute del processo in corso a Singapore, o da altri processi a venire legati al caso 1MBD. Lo scorso luglio, l’istituto privato zurighese indicava che avrebbe ripreso unicamente l’assett deal, e non l’entità giuridica della BSI Bank (Singapore). In questo modo, non si porta garante dei processi della BSI nella piazza finanziaria asiatica.

Malgrado ciò, l’istituto brasiliano BTG Pactual (implicato nello scandalo Petrobras), proprietario della BSI, ha accettato di indennizzare il gruppo EFG per ogni mancato rispetto di dichiarazioni, accordi o obblighi legati ad altri casi giuridici all’infuori di 1MDB.