... e quel cliché della grappa troppo spesso ripetuto

alambicco

* * *

Un comunicato interessante che, a nostro avviso, pecca lievemente di ingenuità. Il famoso “Centro di competenze” non è che uno dei tipici espedienti che, in politica***, si usano per placare l’indignazione della controparte. Quanto alle Officine…

*** S’intenda: le FFS con la politica cantonale

* * *

Questo è quello che emerge dalla pubblicazione “Visioni e apparizioni in Ticino” di Hanspeter Gschwend la cui prefazione è stata curata dal CEO FFS Andreas Meyer che risulta pure essere il committente dell’opera.

Un’opera che ruota attorno ad un ipotetico dialogo, annaffiato dalla grappa, fra una persona di fantasia oggi ai vertici delle Ferrovie Svizzere, tale Lukas Bergmann, e l’allora Sindaco di Bellinzona – tornato per l’occasione dall’aldilà – Giuseppe Molo. Diversi, come si diceva, i passaggi decisamente discutibili e pure offensivi che mostrano chiaramente una certa supponenza da parte delle FFS.

trenoColpiscono in particolare a pagina 13 le righe dedicate ai sistemi di mobilità ed il riferimento al Centro di competenza in materia di mobilità sostenibile e ferroviaria definito dalle Ferrovie Svizzere come una “spina nel fianco”. Un Centro questo, oggetto di un credito votato dal Parlamento, che oggi si scopre – attraverso una pubblicazione che fa dire ad altri ciò che le FFS non hanno il coraggio di comunicare – non più di interesse per le FFS. Ciò rappresenta l’ennesima, e certamente non ultima, presa in giro nei confronti di progetti votati dal Gran Consiglio.

Medesimo il discorso legato alle Officine per le quali si intuisce la volontà da parte delle Ferrovie Svizzere – anche se non direttamente ammessa – di dismettere l’impegno a Bellinzona senza però alcun progetto alternativo e malgrado siano in corso discussione e trattative per lo sviluppo di questo comparto.

Il Gruppo PPD+GG ha preso atto dello scalpore suscitato dal testo e delle rassicurazioni da parte di Meyer sul grande rispetto per il Ticino.

Il Gruppo PPD+GG al fine di evitare un’inutile strumentalizzazione non boicotterà l’evento delle Ferrovie “Le FFS in Ticino ieri, oggi e domani” previsto l’8 novembre prossimo, ma anzi approfitterà della presenza a sud delle Alpi del CEO Andreas Meyer per ascoltare le sue risposte alle seguenti domande:

1. Le FFS come intendono porre rimedio alla scellerata decisione di chiudere gli sportelli FTIA a Giubiasco e Airolo?

 

2. Perché anche nel sottopasso, dove palesemente il granito è cromaticamente ed esteticamente migliore del travertino, si è ugualmente utilizzato quest’ultimo materiale?

3. Perché in occasione dei numerosi catering e festeggiamenti le FFS sono così reticenti a valorizzare produttori e produzioni locali e regionali? Ad esempio, rispetto alla spesa totale legata ai festeggiamenti dello scorso mese di giugno a Pollegio e Biasca, quanto è stato speso complessivamente? Di questa spesa quanto è ricaduto su produttori e produzioni ticinesi?

4. In Ticino è diffusa l’impressione secondo la quale le FFS non vedono l’ora di chiudere le Officine di Bellinzona. Perché non dite chiaramente una volta per tutte quali sono le intenzioni in merito e quali progetti hanno le FFS per questa pregiata area della Capitale?

5. Le FFS credono ancora nel Centro di competenza in materia di mobilità sostenibile e ferroviaria costituito nel 2014?

6. Da anni a Chiasso le FFS riducono il personale. Avete intenzione di declassare definitivamente la stazione internazionale ad una stazione regionale e secondaria?

7. Chiasso è ricoperta per 1/3 da binari. Con le nuove strategie delle FFS il volume di traffico è drasticamente diminuito. Intendono le FFS andare incontro alla Città restituendo il territorio ai cittadini, convertendolo e rendendolo agibile?

Gruppo parlamentare PPD+GG