Il pensiero del giorno viene assegnato oggi all’on. Fabio Regazzi; non glielo toglie nessuno.

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Perché, un ente radiotelevisivo pubblico finanziato da tutti i cittadini di questo Paese, deve ospitare – non una ma ben due volte – un ex terrorista di Prima Linea condannato per aver partecipato attivamente all’organizzazione di attacchi eversivi durante gli anni di piombo, per parlare della sua esperienza con i tossicodipendenti nella stazione di Milano? Cosa ha di meglio da raccontare a noi, un ex-terrorista italiano rispetto a tanta gente che anche qui in Ticino si prodiga a favore degli emarginati? Lo si considera esemplare per che cosa, per aver direttamente ordito efferati omicidi, o per aver comodamente intrapreso la strada della riabilitazione svolgendo un’attività sociale come tanti altri che lo fanno da sempre lontano dai riflettori? Eh no, cara RSI hai sbroccato un’altra volta, e non è la prima! Ma siccome al peggio non c’è limite, ci mancava solo la difesa d’ufficio di uno che venne licenziato in tronco dalla RSI, per poi essere recentemente riassunto con un lauto stipendio finanziato da noi che paghiamo (senza per altro aver possibilità di scelta!) il canone radiotelevisivo, dopo che fra l’altro per anni non ha fatto altro che sputare nel piatto in cui ora è tornato a mangiare. Un Ente pubblico e soprattutto questo Cantone meritano ben altri modelli che quelli di un ex-terrorista difeso da un ex-animatore radiofonico dal trascorso politico ondivago.

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Quanto a Savoia, io gli direi (senza cattiveria): “Sergio, i tuoi disastri li hai fatti, e quello che volevi l’hai (miracolosamente) ottenuto. Non potresti cogliere l’occasione per stare zitto?