Mentre aumentano sempre più i morti per l’attacco chimico di martedì, le autopsie sulle vittime, alle quali hanno partecipano anche degli esperiti dell’OMS, hanno confermato l’uso di armi chimiche nel raid, e le polemiche non si placano. Il ministro della Difesa israeliana Avigdor Lieberman ha chiarito la posizione di Israele dichiarando: “I due attacchi avvenuti a Idlib, quello chimico omicida sui civili e quello all’ospedale locale, sono stati condotti su ordine diretto e dietro progettazione del presidente siriano Bashar Assad, mediante aerei da combattimento siriani”. Anche il presidente turco Erdogan non ha lasciato dubbi sul suo punto di vista definendo Assad un “assassino”.
Ma la Russia non ha intenzione di ammettere la colpevolezza di Assad bollando i resoconti sull’attacco come falsati. “Gli Usa hanno presentato una risoluzione al consiglio di sicurezza dell’Onu basandosi su dei rapporti falsi” ha dichiarato il ministro degli Esteri russo. Anche il vice rappresentante russo all’ONU ha dichiarato di non vedere un particolare bisogno nell’adottare una risoluzione. Ha inoltre aggiunto: “La campagna anti-Damasco deve essere cestinata nella discarica della storia”. Inoltre, ha ribadito come “ogni volta che ci sono progressi nei colloqui politici sulla Siria avvengono strani incidenti, come l’attacco di ieri.”
Ma USA, Francia e Gran Bretagna hanno elaborato una bozza di risoluzione, alcuni dettagli della quale sono stati pubblicati dall’agenzia di stampa italiana ANSA. Il documento conterrebbe la richiesta ad Assad a “cooperare pienamente con il meccanismo di inchiesta e con Onu e Opac. Deve fornire i dati dei voli militari del giorno dell’attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri, e accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche”.