I vescovi chiedono l’intercessione del Papa perché si voti | schede elettorali sequestrate | gli studenti inneggiano alla rivoluzione
In questo momento, a Barcellona, le forze dell’ordine della Guardia Urbana impediscono a tutti (lavoratori compresi) di entrare o uscire dai laboratori comunali dove sono conservate le scatole con le schede elettorali. Così, viene rispettato l’ordine della procura pubblica ovvero quello di conservare il materiale elettorale, in modo che non venga utilizzato dai Catalani per votare il 1/10 al referendum per l’Autonomia.
accuse alla Spagna, accuse all’Europa
Il ministro dell’interno catalano, Joaquim Forn, accusa il governo di creare disordini in Catalogna, per aver inviato migliaia di poliziotti per in vista del referendum. “Cercano i tumulti, li vogliono” ha commentato.
Accuse anche all’Europa, da parte del leader catalano Carles Puigdemont, secondo cui l’UE farebbe “orecchie da mercante” per questi tuttavia il pugno di ferro di Madrid non farà che aumentare l’affluenza alle urne.
l’appello dei Vescovi al dialogo e al Referendum
I vescovi si appellano al dialogo, come spiegato in una nota della Commissione permanente della Conferenza episcopale spagnola (Cee), nella quale, all’unanimità, l’episcopato si esporrebbe invitando le diverse amministrazioni pubbliche al dialogo, affinché “tutti siano guidati dal buon senso e dal desiderio di esser giusti e fraterni, contribuendo a rendere la società uno spazio di fraternità, libertà e pace.”
Dialogo e non atti irreversibili, dicono i vescovi, che, nel frattempo, hanno chiesto la mediazione del Papa affinché si svolga il Referendum in tutta tranquillità e legittimità.
Nel frattempo la Guardia Civil Spagnola ha chiuso i siti indipendentisti catalani, negli ultimi giorni ne sono stati chiusi ben 140.
“se vince il SÌ dichiarazione d’Indipendenza entro 48 ore”
al pugno di ferro posto da Madrid, gli studenti oppongono la loro voce: “domenica voteremo” dicono “quando la dittaura è un fatto, la rivoluzione è un diritto”.
CF