La vicedirettrice dell’ospedale di Salisbury, Christine Blanshard, ha confermato che dopo essere stata curata da un avvelenamento da agente nervino avvenuto il 4 marzo scorso, la 33enne Yulia Skripal figlia di una ex spia russa, è stata dimessa e trasportata in una località sicura dove potrà continuare sotto sorveglianza le sue cure. Il padre rimane al momento ancora ricoverato anche se le sue condizioni migliorano velocemente. Presto sarà dimesso anche lui, e i media britannici fanno sapere che per i due si prospetta probabilmente un trasferimento negli Stati Uniti per garantire loro, sotto nuova identità, una maggiore sicurezza.
Questo fatto porterà ad aggravare ancor più le relazioni tra la Gran Bretagna e la Russia, perché un trasferimento segreto in un altro paese sarebbe una violazione del diritto internazionale e potrebbe essere interpretato come un “rapimento dei due russi”. Secondo il Sunday Times, i servizi britannici avrebbero già parlato con i colleghi della CIA.
Pochi giorni fa, le autorità britanniche hanno negato il visto alla cugina di Yulia, Victoria, che vive in Russia. In risposta al suo appello è stato detto: «Non c’è certezza che Yulia voglia la tua visita». All’inizio di aprile la televisione russa aveva però trasmesso una registrazione audio di una conversazione telefonica tra Yulia e Victoria confermata da quest’ultima.
La Russia ha chiesto un’indagine congiunta sull’avvelenamento permettendo ad esperti russi di analizzare campioni delle sostanze chimiche che l’Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) con sede a l’Aia nei Paesi Bassi, ha ricevuto dal Regno Unito pochi giorni dopo l’avvelenamento dell’ex colonnello e di sua figlia. Ma Il comitato esecutivo dell’OPCW non ha sostenuto una simile iniziativa respingendo la proposta russa con 15 voti contro 6, mentre 17 stati membri si sono astenuti. Cina, Azerbaigian, Sudan, Algeria e Iran sono stati i paesi che hanno appoggiato la mozione della Russia nel comitato esecutivo, ha riferito l’agenzia di stampa Reuters. La Russia ha fortemente negato qualsiasi coinvolgimento e i voti a suo favore e le astensioni hanno dimostrato che più della metà del Consiglio «si è rifiutato di associarsi al punto di vista dell’Occidente», ha detto l’ambasciatore della Russia presso l’OPCW Aleksander Shulgin.
L’incidente ha causato una grande ricaduta diplomatica, con l’espulsione di circa 150 diplomatici russi da parte del Regno Unito e dei suoi alleati che sono stati raggiunti dalle contro-espulsioni di Mosca.
Interessante notare che la scorsa settimana, il laboratorio britannico Porton Down, struttura governativa di massima eccellenza del Ministero della Difesa – Dipartimento Scienze e Tecnologie della Difesa – noto da oltre cento anni come uno dei più segreti e controversi servizi di ricerca militare del Regno Unito, ha affermato di non poter verificare la fonte precisa dell’agente nervino utilizzato a Salisbury.
Il primo ministro britannico, Theresa May, sostiene di aver presentato agli alleati prove del coinvolgimento del governo di Mosca nell’avvelenamento dell’ex spia russa e di sua figlia. L’attacco sarebbe stato perpetrato con il gas nervino A-234, appartenente alla famiglia Novichok realizzato in Unione Sovietica tra il 1970 e il 1980​, che il Cremlino giura di non aver mai prodotto.
La prova al momento però non c’è. Trovarla spetterà agli ispettori dell’OPCW. Nel frattempo appare possibile supporre che le contrastanti versioni dei fatti siano entrambe errate. Mentirebbe la Russia quando afferma di non aver mai prodotto il Novichok e mentirebbe la May quando afferma di poter attribuire direttamente a Putin le responsabilità dell’attacco. A smontare tutte e due le ricostruzioni, a quanto emerge da alcune interviste rilasciate nei giorni scorsi, sono gli stessi scienziati che lavorarono al programma segreto.
L’avvelenamento della spia russa Sergei Skripal sembra aver aperto un regolamento di conti criminale, politico e diplomatico che riporta il rapporto tra Occidente e Russia nell’atmosfera della Guerra Fredda, tra valigie avvelenate, espulsioni di diplomatici sospettati di essere agenti segreti e nuovi omicidi.