Si è svolta oggi al Cardiocentro l’attesa conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa popolare legislativa “Grazie Cardiocentro”. Hanno parlato nell’ordine Edo Bobbià (coordinatore), Andrea Leoni (giornalista e paziente salvato), Marco Borradori (sindaco e membro del Comitato), Tiziano Moccetti (fondatore e grande capo), Silvia Giuffrida (rappresentante del personale) e Tiziano Cassina (vicedirettore medico e primario).

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In sostanza, dopo 7 (!) anni di trattative infruttuose e inconcludenti il Cardiocentro sfodera il cosiddetto “piano B”. È audace e interessante perché mira a “superare” il famoso contratto di vent’anni fa – quello che il professor Moccetti firmò, lo ha detto al Capannone, “con il coltello puntato alla schiena” – mediante un’azione politica, in concreto domandando al popolo quale Ospedale voglia per il suo cuore.

È importante sottolineare che i “patti” (cioè la famosa firma) saranno rispettati. La Fondazione Cardiocentro (presieduta da Giorgio Giudici) cesserà di esistere nel 2020 e sarà sostituita (se il popolo lo vorrà) da una nuova Fondazione nel cui Consiglio sarà rappresentato il Cardiocentro (3), l’EOC (2), il mondo universitario (1) e il personale (1). Là dentro la maggioranza assoluta non l’avrà nessuno! 

Sta per partire la caccia alle firme. Edo Bobbià, che è apparso determinatissimo, ha costruito una “macchina da guerra” impressionante. Potremo verificarne a breve l’efficacia.

Abbiamo incontrato il Sindaco (membro del Gruppo di sostegno) e Boris Bignasca: “la Lega in favore del Cardiocentro!” abbiamo celiato. Risposta: “Oh, ce n’è uno importante dall’altra parte…”. Va notato che anche il Vicesindaco liberale on. Michele Bertini ha aderito a “Grazie Cardiocentro”.

Segue il testo ufficiale di presentazione.

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Il Gruppo di sostegno “Grazie Cardiocentro”, costituitosi spontaneamente qualche mese fa, ha raccolto in poco tempo l’adesione di migliaia di ticinesi, dando voce a un diffuso senti- mento di preoccupazione riguardo al futuro dell’ospedale del cuore.

La scadenza del 2020 è all’orizzonte, ma dopo 7 anni di trattative inconcludenti quella che ci si trova di fronte è una situazione di stallo tutt’altro che rassicurante. Non si vedono soluzioni per una modalità di transizione serena in grado di garantire la stessa presa a carico dei pazienti cardiopatici ticinesi conosciuta in questi anni. Dubbi e preoccupazioni persistono anche sul fronte occupazionale, mentre molto chiaro appare il rischio che venga dissipato il patrimonio clinico e umano che la struttura è riuscita meritoriamente a costruire in soli 20 anni di storia.

È un rischio che il Ticino non merita e non può permettersi di correre. Non va infatti dimen- ticato – elemento troppo spesso trascurato – che il Cardiocentro nel corso degli anni ha permesso a tutti i ticinesi, dei centri urbani come delle valli, di avere le stesse possibilità di sopravvivenza in caso di patologia cardiaca che prima della sua nascita erano un privilegio esclusivo dei cittadini residenti oltre Gottardo.

Una proposta al Paese
In questo clima e con l’unico scopo di superare l’impasse, il Gruppo “Grazie Cardiocentro” si è fatto carico di elaborare una proposta concreta, nell’interesse dei pazienti, dei cittadini, della sanità ticinese e di tutti i collaboratori del Cardiocentro.
Non si tratta di un’azione contro qualcuno o qualcosa; non è e non vuole essere un atto di forza. È un semplice contributo, una proposta che il Gruppo intende sottoporre al Governo, al Parlamento ed eventualmente al popolo, imboccando la via civica, trasparente e parteci- pativa dell’iniziativa popolare. È questo, infatti, lo strumento che la democrazia svizzera mette a disposizione di tutti i cittadini per formulare all’autorità politica le proprie proposte.

L’iniziativa – il cui primo firmatario è il Prof. Tiziano Cassina, Vicedirettore sanitario del Car- diocentro e Primario di Cardioanestesia e Cure intensive – annovera tra i suoi promotori (elenco allegato) esponenti di spicco della politica cantonale ma, soprattutto, le persone più direttamente toccate dall’attività dell’ospedale del cuore: personale clinico e pazienti.

Patti rispettati
L’iniziativa prevede una modifica della Legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale (LEOC), con l’aggiunta di un nuovo articolo. Ragionevolezza, equilibrio e moderazione, sono i tre principi che hanno guidato il Gruppo, assistito da un pool di giuristi, nell’elaborazione del testo.

Principi che si intravedono con chiarezza già dal primo capoverso. Se da un lato, infatti, si vuole dare continuità a un modello divenuto negli anni un’eccellenza ticinese di caratura in- ternazionale in campo cardiologico e cardiochirurgico, dall’altro si vuole assicurare il rispetto delle condizioni statutarie dell’attuale Fondazione, che prevedono il passaggio del patrimonio della Fondazione Cardiocentro Ticino (FCCT) all’EOC al termine della durata, prevista in 25 anni, della Fondazione stessa.

La soluzione proposta, ed è questo un punto molto importante, rispetta l’impegno di trapassare il patrimonio della FCCT all’EOC nel dicembre 2020, così come da contratto stipulato tra le parti. Dal momento che il modello Cardiocentro ha dimostrato di funzionare al di là di ogni più ro- sea aspettativa, si propone tuttavia che il patrimonio ereditato dall’EOC venga da quest’ultimo trattato in modo innovativo, ovvero che venga dato a questo patrimonio, da parte dell’EOC, un nuovo “vestito giuridico” nella forma di una nuova Fondazione no profit.
Un nuovo soggetto che permetta di evitare una cesura netta con un passato virtuoso, ma che, al contempo, non rappresenti nemmeno una specie di resurrezione della vecchia Fon- dazione, che cesserà di esistere così come l’abbiamo conosciuta. L’ambizione del Gruppo è infatti quella di creare qualcosa di nuovo, qualcosa che prosegua il “sogno Cardiocentro”, come ama definirlo il Prof. Moccetti, con un nuova governance che rappresenti tutte le realtà importanti del nostro sistema sanitario e che dia continuità all’eccellenza, al dina- mismo e all’innovazione che l’ospedale del cuore ha sempre messo a disposizione dei pazienti ticinesi.

Il nuovo Consiglio di Fondazione: tutti rappresentati, nessuno con la maggioranza
Per tale motivo, l’iniziativa prevede che il primo Consiglio di Fondazione (CdF) sia nominato dal Consiglio di Stato su proposta di quattro soggetti che rappresentano anche le quattro anime della Nuova Fondazione:
• Il primo soggetto è il Cardiocentro, il quale proporrà la nomina di 3 membri, a garanzia della continuità del progetto, così come l’abbiamo conosciuto negli ultimi 20 anni;
• Il secondo soggetto è il Consiglio di Amministrazione dell’EOC, il quale proporrà la nomina di 2 membri, a garanzia di una virtuosa e rafforzata collaborazione con l’ente pubblico;
• Il terzo soggetto è il mondo universitario, il quale proporrà 1 membro scelto per meriti scientifici, a garanzia della vocazione accademica e di ricerca di questo nuovo Cardio- centro, che accanto all’attività clinica vuole essere un riferimento anche nel campo della ricerca cardiologica e dell’insegnamento universitario, nel contesto del Master in medici- na umana e poi della nuova Facoltà di scienze biomediche;
• Il quarto soggetto è la Commissione del personale, la quale proporrà 1 membro, l’ultimo, a tutela dei diritti di coloro che, di fatto, giorno dopo giorno, garantiranno che gli obiettivi fissati dal Consiglio stesso e dallo Statuto siano raggiunti sul campo, nel primario inte- resse dei pazienti ticinesi.
Una governance così strutturata consentirà di superare la dinamica del “noi contro di voi”, che purtroppo ha caratterizzato le discussioni politiche degli scorsi mesi. Una tale dinamica non avrà più ragione d’essere poiché le quattro anime descritte poc’anzi, riunite nel Consiglio di Fondazione, dovranno avviare una percorso nuovo, costruttivo e rivolto al futuro. Nessuno degli attori, infatti, avrà la maggioranza e potrà di conseguenza imporre alcuna decisione in solitaria. (…)

Tutela e valorizzazione del personale
Un ultimo aspetto fondamentale della proposta di legge riguarda il personale. In ben due capoversi viene esplicitamente tutelato e valorizzato il lavoro dei collaboratori del Cardiocentro. (…)