A seguito delle acerbe critiche mossegli dal Mattino e dall’UDC . che si sono ampiamente riverberate sui “social”, con toni anche rozzi ma così va il mondo – Filippo Lombardi è passato veloce alla controffensiva.  E ha fatto bene, perché questa volta si ritrova (per una sfortunata circostanza) in una posizione imbarazzante e vulnerabile.

Ha inviato ieri sera una lunga presa di posizione ai portali (l’abbiamo integralmente pubblicata) ed esce oggi, con concetti analoghi, sul Corriere del Ticino. L’ “onda emotiva” che i suoi avversari hanno suscitato  può danneggiare seriamente lui e il suo partito, che non ha bisogno di guai.

Ciò che dev’essere chiaro per tutti è che Lombardi ha le sue ragioni. Le espone in modo sensato e abile. Rimane debole (a nostro avviso) il suo concetto di fondo, che ci permettiamo di riassumere così: “Se siamo furbi dobbiamo cedere”. E ancora: “Se blandiamo l’UE, forse alla fine ci faranno la grazia”. Può essere un piano di un’astuzia sublime ma molti cittadini istintivamente si ribellano a una visione così rinunciataria.

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Dove il Senatore PPD manca platealmente il bersaglio è quando si mette a fare la vittima del “pensiero unico” dell’UDC e di Quadri.

Sembra di sognare, sembra che SuperPippo (lo chiamiamo così affettuosamente) viva su un altro pianeta. È in atto una campagna di brainwashing mai vista prima, che si avvale di mezzi enormi, per propalare il Pensiero unico filo-Unione europea. La sproporzione dei mezzi a disposizione dei due campi opposti è lampante, e uso un eufemismo.

Dove posso leggere un’opinione contro i “giudici stranieri”? Sul Corriere del Ticino? Lo compro tutti i giorni ma… Sulla Regione, sul Caffè? Guardando la TV di Stato? Io, che volevo imparare il russo e il cinese (oltre beninteso al sanscrito), sono stato costretto a studiare il tedesco per leggere la Weltwoche.

Sembra una battaglia disperata. Ci sono i Sinistri, che questo Paese “capitalista” e “bancario” non hanno mai amato e vorrebbero vederlo dissolversi nell’Unione Europea, e ci sono gli Affaristi (la “destra economica”) con il cuore in gola e il panico per i loro lucrosi commerci. Uniti per l’occasione.

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Leggiamo un frammento di LOMBARDI  “Se c’è una «fifa blu» che un politico  deve avere, è quella di osare esprimere un’opinione diversa da Quadri e dal suo domenicale. E se un politico svizzero può avere una«fifa blu» è solo se ardisce divergere leggermente dal pensiero unico che l’UDC sta imponendo a tutto il Paese. L’immediata distruzione politica del malcapitato è infatti assicurata, tramite domenicale ticinese o tramite «Blick» e consorti oltralpe.

Non lo scopro io, ovviamente: dura da un paio di decenni e i risultati si vedono nel clima politico svizzero, diventato litigioso e avvelenato, da costruttivo e collegiale che era (fermo restando che la mancata rielezione di Blocher in Governo, cui io mi opposi, non fu una mossa felice).

Nota bene: non sempre il passato era perfetto, tutt’altro! Anch’io ho apprezzato, fra l’altro, la lotta di un Giuliano Bignasca contro l’ipocrisia di un establishment cristallizzato che sotto il pretesto delle buone maniere e del «politically correct» nascondeva volentieri la difesa di posizioni di potere e interessi particolari.” (citazione dal CdT)

Nell’ultimo capoverso Filippo dà il meglio di sé e tocca il suo apice di sincerità.

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Filippo Lombardi è uno dei pochissimi politici ticinesi di alto livello (la concorrenza non è spietata). Ma, attenzione, NON è una vittima. Non è, come Calimero, “piccolo e nero”. La sua vasta parte politica (diciamo pure la sua lobby) non solo è potente ma stra-potente. Per questo motivo, se non accade un miracolo, questa votazione la vincerà.

L’UDC si è sentita in dovere – per coerenza con i suoi stessi princìpi – di effettuare una mossa estremamente rischiosa. Il coraggio l’ha avuto.