di Michael Sfaradi

(da Italia Israele Today)

Gerusalemme – Quella di Angelo Pavoncello è una carriera che parte da lontano. E’ stato eletto diversi anni fa in un Municipio di Roma fino a ricoprire il ruolo di coordinatore dei presidenti dei consigli municipali di Roma. Ha provato, senza riuscirci, a far adottare alla Capitale sistemi e macchine ‘made in Israel’ per lo smaltimento dei rifiuti, a detta degli esperti i più ecologici al mondo. Sistemi in funzione anche nelle maggiori città statunitensi. Si è battuto per i diritti delle piccole imprese italiane che sono state pesantemente penalizzate da una serie di direttive europee come, ad esempio,  la Bolkestein. Angelo Pavoncello è candidato della Lega alle elezioni per il Parlamento Europeo nel collegio Centro Italia: Lazio, Marche, Toscana e Umbria

Sfaradi

Michael Sfaradi

Candidato alle elezioni Europee, una bella sfida..

Certo, e sono contento che la prima intervista sia proprio da Gerusalemme, città alla quale sono legato per ragioni profonde.

Riccardo Pacifici

Riccardo Pacifici

Riccardo Pacifici, ex presidente della comunità ebraica di Roma, in un suo post di Facebook ha scritto tra l’altro: “Sia chiaro a scanso equivoci che dentro la Lega ci sono amici sinceri.  E’ altrettanto chiaro che al momento la Lega non può arginare la pericolosa alleanza che sta vivendo. E chi dentro al mondo ebraico si illude che si possa gestirla sta vendendo la nostra Memoria senza alcuna dignità”. Lei ha venduto la sua dignità?

Assolutamente no, semmai è il contrario. Quando ho conosciuto Salvini ho messo subito in chiaro che la difesa dell’ebraismo, dei valori e dello Stato di Israele, l’unico Stato democratico in Medio Oriente, non sarebbero mai stati messi in discussione. E questo l’ho fatto con tutti i leader politici che ho conosciuto, da destra a sinistra, da Prodi a Rutelli, da Veltroni a Berlusconi. A tutti ho sempre ribadito che su questi punti non sarei mai sceso a compromessi. Salvini, tra l’altro, già da tempo è schierato su posizioni pro Israele, nazione che ha visitato più volte, anche da semplice parlamentare. Non bisogna dimenticare che è stato uno dei primi a difendere la Brigata Ebraica dagli attacchi dalla sinistra e dall’estrema sinistra. Come si possa attaccarlo su questo è ancora tutto da spiegare.

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La Lega di Salvini è considerato un muro contro l’immigrazione dall’Africa ed è presumibile che proprio al parlamento europeo ci saranno le battaglie più aspre. Molte nazioni europee negarono asilo agli ebrei che scappavano dal nazismo condannandoli allo sterminio, lei come ebreo non si sente un po’ fuori posto?

No, anche perché da parte di Salvini non c’è una chiusura totale all’immigrazione, ha sempre ribadito che le porte sono aperte a chi ne ha veramente diritto. Le accuse di razzismo sono poi ridicole, ci sono in rete migliaia di foto del segretario della Lega con persone che arrivano dai quattro angoli di mondo. Un razzista non si sarebbe mai fatto riprendere in quel modo.

Una parte consistente dell’ebraismo italiano guarda alla Lega con sospetto, soprattutto dopo l’alleanza di governo con i 5 Stelle, si tratta di un sospetto strumentale o giustificato?

Noemi Di Segni

Noemi Di Segni

Secondo me è strumentale, e poi non sono certo che si tratti di una parte importante dell’ebraismo italiano, basta girare all’interno delle comunità per capire cosa pensa l’uomo della strada. Sono molti gli iscritti alle varie comunità ebraiche che ormai vedono la Lega di Matteo Salvini con simpatia, e altri come una formazione se non amica almeno non apertamente ostile come altre dell’arco costituzionale. Magari sbaglio, ma la presidentessa dell’UCEI, la signora Di Segni che ha accompagnato Salvini nel suo viaggio in Israele, non ha mai rilasciato dichiarazioni preoccupate riferendosi a lui. Poi bisogna anche ricordarsi che le visite in Israele Salvini le ha fatte anche da semplice parlamentare, ed è stato il primo politico che ha espresso il desiderio di andare a Ferrara a trovare quel bambino ebreo che è stato vittima di atti di antisemitismo.

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Federica Mogherini

Se vogliamo dirla tutta è l’Europa della Lady Pesc Mogherini e le sue alleanze con l’Iran, e con le peggiori dittature, che ha creato il clima adatto per far riuscire l’antisemitismo dal dimenticatoio dove era stato confinato fino a pochi anni fa. Per non parlare poi della grave situazione che si è creata con il mancato controllo da parte dell’Europa sui finanziamenti dati ad Hamas e a Fatah, denaro che anziché essere usato per il bene della popolazione civile palestinese, è stato investito in missili, tunnel e bombe, in terrorismo sotto tutte le salse. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Però nelle votazioni internazionali ONU e Unesco, l’Italia si è sempre espressa contro Israele o si è astenuta, il che in alcune sedi è come votare contro, la cosa non è cambiata nell’ultimo anno da quando la Lega è al governo. Come pensa di affrontare la questione sia all’interno della Lega, di cui ora fa parte, sia se dovesse essere eletto al Parlamento Europeo?

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Farò di tutto affinché l’Italia non solo voti a favore di Israele, ma lavorerò per convincere quanti più esponenti a trasferire l’Ambasciata d’Italia da Tel Aviv a Gerusalemme, unica ed indivisibile Capitale di Israele. Esattamente come hanno fatto gli Usa e altri importanti paesi e sono sicuro che in futuro troverò terreno fertile per queste mie proposte. Al momento il governo è formato da due forze politiche che si sono alleate su contratto solo per salvare il paese dall’ennesimo governo tecnico che avrebbe continuato a impoverire la parte più debole della società. Forze politiche che su molti temi, come ad esempio la politica estera, la pensano in maniera diametralmente opposta. La Lega è amica di Israele mentre nei Cinque Stelle ci sono personaggi che ideologicamente sono spalmati su posizione filoarabe. In uno scenario di governo a guida Lega, magari anche con Forza Italia e altri alleati naturali, Il nostro paese avrebbe votato a favore di Israele. Rimane che chi ha sempre votato contro Israele sono quei governi a guida PD e questo nonostante Renzi sia andato in Israele a dire di essere amico. Il PD che ha fra le sue file un’importante parlamentare come Fiano che raramente fa sentire la sua voce in difesa di Israele e quando lo fa è sempre con vistoso ritardo.

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Angelo Pavoncello

Durante la sua visita in Israele, visita tra l’altro criticata da diversi ambienti ebraici italiani, il leader della Lega Matteo Salvini ha avuto parole di amicizia verso Israele e si è incontrato con il premier Netanyahu. Il Presidente Rivlin non lo ha ricevuto e la Stampa israeliana in piccola parte ne ha messo in risalto il suo essere troppo di destra, la grande parte invece lo ha ignorato, cosa tra l’altro accaduta anche con la visita del Presidente Brasiliano Bolsonaro, come lo spiega?

Probabilmente la stampa israeliana, come quella italiana, è troppo spostata a sinistra per cui se il vicepremier italiano, nonché Ministro dell’Interno, chiama i terroristi con il nome e cognome, cioè terroristi e non depressi o malati di mente, a qualcuno questo può dare fastidio. Quello che non si spiega, semmai, e come può dar disturbo alla stampa israeliana un politico italiano di alto livello che non si nasconde davanti alla piaga del terrore. Posso dire che sono proprio questi i motivi che mi spingono a stare con la Lega si Salvini e lo faccio a prescindere. Anche Bolsonaro ha espresso il desiderio di spostare l’ambasciata brasiliana a Gerusalemme e questi sono segnali forti di vicinanza a Israele al mondo intero. Stando così i fatti mi chiedo perché almeno in ambienti che si dicono vicini all’ebraismo e allo Stato Ebraico non si parli bene di personaggi importanti che offrono amicizia come Salvini o Bolsonaro anziché fare da sponda a polemiche ormai ritrite e stucchevoli.