Abbiamo ricevuto un articolo di Lorenzo Quadri a sostegno del messaggio su Lugano Airport e subito l’abbiamo pubblicato, accompagnandolo con uno spolvero di commento (non tecnico). Dopo poche ore ci è giunta questa “contestazione globale” delle tesi del municipale di Lugano.

Nuovamente pubblichiamo, nutrendo speranza che si inneschi un vero e leale dibattito. L’autore dell’articolo è Diego Zanoni, esperto di aviazione, che già abbiamo ospitato sulle pagine di Ticinolive.

Un’osservazione importante. Zanoni non parla di politica, la evita con cura. Si comporta da tecnico e fa bene. Ma noi pensiamo che i travagli di Lugano Airport siano politici all’80% (ci piace star bassi).

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Onorevole Lorenzo Quadri,

ho letto con attenzione le sue dichiarazioni e mi permetta di dissentire a quanto lei ha dichiarato. La mia non è una questione politica né tantomeno voglio essere ingerente nella visione del suo partito, ma un conto è affidare un comparto strategico a professionisti che sanno bene cosa fare e un altro conto sono mere illazioni alla ricerca di consenso popolare cercando di trovare soluzioni e andando per tentativi. Per coerenza le rispondo nei punti salienti della sua dichiarazione:

1) Non ha senso iniettare soldi pubblici a ripetizione per tenere artificialmente in vita l’aeroporto. L’obiettivo cui mira il piano di rilancio è infatti quello di rendere l’aeroporto in grado, sul medio termine, di stare in piedi con le proprie gambe (o di volare con le proprie ali). Per questo, limitarsi a coprire i deficit di gestione corrente è inutile. Servono invece degli investimenti nell’infrastruttura. Così che l’aeroporto possa aumentare la redditività. Non solo con il ripristino del collegamento su Ginevra, ma anche con altri collegamenti, internazionali e stagionali, con l’aviazione generale (in particolare con gli hangar), con i ricavi da attività collaterali (ad esempio i commerci), con la crescita della scuola di volo Avilù, eccetera.

Risposta: Continuate imperterriti a usare i soldi dei contribuenti per cercare di valorizzare un aeroporto ed una unica rotta trascurando completamente la cosa fondamentale: un piano trasporti cantonale, cosa ben diversa da sviluppare ed ampliare un aeroporto. Senza un piano trasporti cantonale che possa integrarsi a quello federale, anche se costruite un secondo aeroporto di Malpensa non otterrete nulla perché un aeroporto può esistere solo se esiste o si creano i presupposti per sviluppare traffico aereo e passeggeri e per fare questo servono strategie competenze accordi internazionali visione a lungo termine e coraggio, non serve fare un restyling a un aeroporto o costruire nuovi hangar sperando che sia allettante. L’aeroporto è semplicemente il punto finale del progetto, non l’inizio.

2) Per la LASA (Lugano Airport SA) lavorano attualmente 77 persone. E’ evidente che, in caso di njet al piano di rilancio, questi 77 lavoratori – parecchi dei quali sulla cinquantina e difficili da ricollocare – rimarrebbero a casa. Non solo. L’Università di San Gallo, nel suo studio sull’impatto dell’aeroporto, ha quantificato gli impieghi generati da attività che gravitano attorno all’aeroporto. Nell’anno di riferimento 2017 lo studio indica 530 impieghi diretti, 280 indiretti e 855 indotti, per un totale di 1665 posti di lavoro che generano un valore aggiunto di 195 milioni. Anche immaginando che si tratti di cifre ottimistiche, è comunque certo che in gioco ci sono oltre mille impieghi. Quindi l’aeroporto non è un giocattolo tenuto in vita per manie di grandezza, come a sinistra qualcuno ama raccontare.

Risposta: lo studio di San Gallo non tiene in considerazione i 776 lavoratori che negli ultimi tre anni sono finiti nelle liste della disoccupazione e non tiene in considerazione che un indotto si può creare solo se si crea offerta e l’offerta nel comparto aeronautico si può creare solo fornendo voli, destinazioni e servizi e questo, il business plan di San Gallo non lo specifica. I dati che sono stati pubblicati nello studio di fattibilità sono riferiti a un volume di passeggeri di almeno 400000 persone. Ad oggi lugano-Agno non arriva neanche a 100000 e questo snatura di fatto qualsiasi previsione.

3) Curiosamente, in prima fila a scagliarsi contro il rilancio dell’aeroporto, troviamo i Verdi ed i compagni dell’MPS. Ovvero, quelli che volevano addirittura cantonalizzare le Officine FFS “per salvare i posti di lavoro”. Proprio questi compagni vogliono ora azzerare gli impieghi all’aeroporto e dintorni. Coerenza, questa sconosciuta? Oppure per la sinistra ci sono lavoratori degni di protezione ed altri che invece sono foffa?

4) Non è vero che AlpTransit rende inutile l’aeroporto, visto che il target è diverso. Infatti l’apertura del tunnel di base non ha fatto diminuire i passeggeri dei voli su Zurigo. E, anche con AlpTransit, per andare e tornare da Ginevra in treno ci vogliono almeno 10 ore. Senza contare che il livello del servizio sulla linea ferroviaria del Gottardo è precipitato, ed i ritardi con coincidenze saltate diventano sempre più frequenti.

Risposta: Le ricordo che Swiss è di proprietà di Lufthansa e Lufthansa non ha nessun interesse a tenere in piedi una flotta di 8 velivoli turboelica per servire passeggeri in transito su Zurigo da Lugano. Quest’anno il calo dei passeggeri su Zurigo è stato del 12% e con il collegamento bisettimanale che sarà attivato nei prossimi mesi da Lugano direttamente a Zurigo Kloten in un’ora e 45 minuti chiunque potrà raggiungere il terminal di Zurigo dalla stazione centrale di Lugano con qualsiasi condizione meteo. Le ricordo inoltre che per quanto riguarda Ginevra l’utenza interessata è meno dello 0,2% dei profitti generati dal gruppo Lufthansa e quindi è una rotta assolutamente insignificante per il gruppo.

5) Non è vero che gli scali lombardi rendono inutile l’aeroporto di Agno. Al contrario: questi ultimi dovranno in futuro rinunciare ad una serie di attività (in particolare nei voli a corto raggio e nell’aviazione generale). E a trarne profitto potrebbe essere proprio l’aeroporto luganese.

Risposta: Le ricordo che l’aeroporto di Malpensa o meglio: gli aeroporti riuniti di Malpensa e Linate insieme a Bergamo e Brescia in un raggio di 120 km da Lugano muovono oltre 70 milioni di passeggeri con un decollo ed atterraggio ogni 4 minuti. Se lei intende che per l’aeroporto di Malpensa sia più comodo far atterrare su Lugano i bimotori a elica che rallentano gli avvicinamenti potrebbe essere vero, ma grazie alla poca lungimiranza Lugano non ha sistemi di avvicinamento strumentale adatti a tutti gli equipaggi ma solo a quelli particolarmente addestrati e questo rende di fatto impossibile per le compagnie aeree scegliere Lugano anziché Malpensa. Una soluzione è il sistema AGNOS di cui si parla da tanti anni, con 3 milioni e mezzo di euro lo potevate istallare almeno due anni fa e Swiss anzi, la UFAG, avrebbe anche dato un contributo economico in quanto le EASA contribuivano per il 60% nella spesa agli aeroporti che lo istallavano in via sperimentale. Ovviamente a Lugano questo non è stato fatto come non è stato fatto nulla per renderlo un aeroporto degno di chiamarsi tale.

Si occupi d’altro onorevole Quadri, eviti di entrare in comparti strategici e coadiuvare scelte scellerate i cui danni ricadranno sulla vostra economia e sulla generazione futura. I soldi spendeteli per una compagnia aerea Air Ticino, poi rifacciamo l’aeroporto

6) 51 milioni da qui al 2024 per risanare l’aeroporto sono tanti soldi, e su questo non ci piove. Intanto però per il LAC di milioni ne sono stati spesi oltre 200, mentre la cultura costa al contribuente luganese 17 milioni all’anno (20 milioni di spese contro 3 milioni di ricavi); e non a tempo determinato e poi si autofinanzia, ma da qui all’eternità. Una cifra a cui bisogna ancora aggiungere i costi del LAC come edificio. Tre anni di spesa culturale fanno l’equivalente del piano di risanamento dell’aeroporto. Quanto al nuovo stadio con annessi e connessi, gli uccellini cinguettano che l’operazione potrebbe trasformarsi in un bagno di sangue per il contribuente. Quindi, 51 milioni sono certamente tanti; ma la cifra va inquadrata in un contesto.

7) Si può anche legittimamente essere contrari all’aeroporto ed auspicarne la dismissione; nel dibattito politico sul tema se ne sentiranno di tutti i colori. Ma tentare di far credere che la chiusura sarebbe indolore è una clamorosa fake news.

Risposta: Un aeroporto non è un monumento nazionale che può essere chiuso o aperto al pubblico in base alle festività del calendario. Un aeroporto è una struttura strategica che movimenta passeggeri e merci creando indotto. Voi non movimentate passeggeri e merci perché non avete mai fatto un piano di sviluppo del trasporto. Non è la strada giusta quella che avete intrapreso, non avete gli uomini giusti e non siete competenti per poter minimamente pensare ai danni collaterali che state creando nel progresso e nello sviluppo del vostro cantone.

Diego Zanoni

(in copertina: immagine Wiki commons)