Essere oggi liberaliradicali (titolo originale)

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Pubblichiamo l’editoriale di Opinione Liberale per gentile concessione della testata.

Il presidente PLR si unisce a Tito Tettamanti nel tessere le lodi di Ignazio Cassis e si piazza dunque in eccellente compagnia. A nostro avviso l’Abwahl del consigliere federale ticinese non ci sarà, anche se un piccolo rischio permane. 

In termini generali il PLR sembra aver preso la durissima batosta con molta calma. Una reazione più viva sarebbe stata ben comprensibile, ci spingiamo sino a dire “opportuna”. Si incassano i colpi della malasorte e si va avanti.

Gli “estremi” si mostrano aggressivi e premono sul “centro”. Forse gli estremi sono stufi di perdere ed intravvedono una via verso la vittoria.

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L’attualità politica ci confronta però anche con la stretta attualità dell’elezione del Consiglio federale il prossimo 11 dicembre. Ignazio Cassis è stato subito individuato come la vittima sacrificale dell’improvvisa crescita dei Verdi. La presenza di un rappresentante della Svizzera italiana in Consiglio federale, della terza cultura e lingua nazionale, è strettamente correlata al tema della coesione nazionale.

La Svizzera è quella straordinaria “Willensnation” (uno Stato basato sulla volontà di stare insieme) che grazie al federalismo consente la convivenza pacifica e virtuosa di diverse lingue e culture, di diverse realtà cittadine, rurali e alpine, di diverse religioni e sensibilità. Dallo sforzo continuo di comprensione reciproca derivano le nostre capacità nell’arte del dialogo e del compromesso, capacità che ci vengono riconosciute in tutto il mondo e che ci portano a svolgere il difficile ruolo di intermediazione tra paesi in conflitto.

Ma poi vi sono i meriti specifici dell’azione politica di Ignazio Cassis in questi primi due anni che vanno sottolineati. Finalmente ha messo sul tavolo del Consiglio federale con grande trasparenza tutti gli elementi per definire la questione delle relazioni con l’Europa sul quale il popolo potrà esprimersi. Ha riorientato gli aiuti della Svizzera ai Paesi in via di sviluppo pretendendo la definizione di chiare priorità e il rispetto del sacrosanto principio dell’efficacia.

L’indicazione di limitare i rapporti all’essenziale e a 50 pagine invece delle precedenti 450 la dice lunga. Ha rafforzato il ruolo internazionale della Svizzera quale Paese neutrale. A Ginevra è stata consolidato il centro di competenza per la diplomazia internazionale e il trattato di pace mediato dalla Svizzera in Mozambico dopo 42 anni di guerra sono solo due dei numerosi risultati che Cassis ha saputo raggiungere. Per questi motivi è nell’interesse della Svizzera che il suo lavoro possa proseguire ed è auspicabile che il Consiglio federale intero sia confermato il prossimo 11 dicembre. La politicainterna è anche politica estera, la coesione interna è la stabilità della Svizzera.

Bixio Caprara, presidente PLRT