A 68 anni muore improvvisamente Giuliano Bignasca, fondatore e presidente a vita della Lega dei Ticinesi

7 marzo 2013

Riesaminare ciò che si è scritto in un tempo passato, vicino o lontano, è un esercizio interessante. Queste le mie parole di allora. Non le cambierei più di tanto.

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Alla vigilia della cruciale elezione luganese del 14 aprile la perdita per la Lega è enorme. Giuliano “Nano” Bignasca è morto stamani nella sua abitazione di Canobbio, all’improvviso. Ieri sera, dopo una riunione di partito, sentendosi poco bene, si era sottoposto a un controllo al Cardiocentro***. Presto dimesso, era rincasato. Nella notte le sue condizioni si sono bruscamente aggravate e, con il mattino, è sopraggiunta la morte.

I Leghisti perdono il loro capo, Lugano il suo municipale, il Ticino un uomo – amatissimo e odiatissimo – che aveva saputo creare dal nulla, in 22 lunghi – e tumultuosi – anni, un “miracolo politico”: l’anti-partito, divenuto poi, con i crescenti successi, partito di potere.

Le implicazioni politiche, a breve e meno breve termine, di questa improvvisa dipartita sono notevoli. Per quanto attiene a Lugano 2013 viene a mancare uno dei principali candidati (e municipale uscente). Restano Borradori e Quadri, con ragionevoli possibilità (nostra valutazione) per Foletti o Amanda Rückert. Non si può assolutamente escludere un effetto psicologico di rebound con una valanga di voti emotivi riversantisi sulla Lega in memoria della grande Icona scomparsa.

Oggi 7 marzo 2013 i due mitici fondatori del Movimento non ci sono più. Flavio Maspoli ha preceduto di quasi sei anni il “Nano”, morendo il 12 giugno 2007 a Lugano.

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni parteciperà alle esequie.

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*** Questo fatto è stato ufficialmente smentito in un secondo tempo. In realtà Bignasca dopo la riunione di mercoledì sera non ha accusato malesseri ed è normalmente rincasato. L’autopsia, eseguita a Locarno venerdì mattina, ha escluso qualsiasi intervento di terzi.