This artist’s impression shows the exoplanet LHS 1140b, which orbits a red dwarf star 40 light-years from Earth and may be the new holder of the title “best place to look for signs of life beyond the Solar System”. Using ESO’s HARPS instrument at La Silla, and other telescopes around the world, an international team of astronomers discovered this super-Earth orbiting in the habitable zone around the faint star LHS 1140. This world is a little larger and much more massive than the Earth and has likely retained most of its atmosphere.

Un team di scienziati dell’Università del Texas a Austin, capeggiato dal ricercatore Andrew Vanderburg ha pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal Letters uno studio su un nuovo affascinante esopianeta. Distante circa 300 anni luce da noi, Kepler-1649c è per molti versi simile alla Terra.

Già negli anni passati si erano scoperti pianeti al di fuori del nostro sistema solare con caratteristiche simili alla Terra ma è la prima volta che si parla di un vero e proprio “gemello”. Scoperto tra alcuni vecchi dati recuperati dal cacciatore di esopianeti della NASA Kepler (che ha smesso di funzionare nel 2018) grazie a un nuovo sistema di analisi, Kepler-1649c è un pianeta roccioso che orbita attorno a una nana rossa nella cosiddetta zona abitabile. Candidato ideale per ospitare acqua liquida, il pianeta è grande circa 1.06 volte la Terra e riceve dalla sua stella circa il 75% di luce che il nostro pianeta riceve dal Sole. Questo potrebbe indicare che anche la temperatura sulla superficie del pianeta potrebbe essere simile alla nostra. L’unico ostacolo allo sviluppo di una potenziale vita potrebbe risiedere nel fatto che le nane rosse in genere producono brillamenti solari molto intensi che potrebbero influire sull’atmosfera del pianeta.

L’amministratore della NASA Thomas Zurbuchen ha dichiarato: “La scoperta di questo intrigante e distante mondo ci dà ancora più speranza sulla possibile esistenza di una seconda Terra tra le stelle, ancora in attesa di essere trovata. I dati generati da missioni come Kepler e Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) continueranno a condurci a scoperte incredibili. Stiamo affinando la nostra capacità di cercare pianeti promettenti”.

Ci vorranno ancora molti studi per capire bene Kepler-1649c e trarre conclusioni sulla sua atmosfera e temperatura. I calcoli attuali hanno un margine di errore significativo, come accade molto spesso in astronomia data la distanza a cui si trovano gli oggetti studiati. I pianeti come Kepler-1649c, rocciosi e situati nella zona abitabile, sono piuttosto rari e particolarmente interessanti per gli astrobiologi in quanto ottimi candidati per ospitare la vita. Altri pianeti come TRAPPIST-1f sono più vicini alla Terra in termini di dimensioni, mentre altri come TRAPPIST-1d lo sono per temperatura. Nessuno di questi tuttavia risulta così simile alla Terra in entrambi i valori come lo è il nuovo pianeta scoperto.