Nel distretto di Hpakant, a nord di Myanmar è crollata una parte di una montagna su di una miniera sottostante; a causa di una frana, provocata da incessanti piogge è avvenuta la tragedia: sono 162 le vittime – tutti minatori – rimaste intrappolate sotto il fango, travolti dall’ondata terrosa.
La frana ha infatti terminato la sua corsa in un bacino di raccolta delle acque reflue di miniera, che si è poi svuotato violentemente provocando l’ondata che ha travolto i minatori.
I lavoratori vittime sono tutti della zona, lavoravano per cercare gemme – richiestissime dalla Cina, confinante – in un terreno già di per sé fragile per le frequenti piogge. Principale risorsa per il Paese, la giada viene prelevata da miniere, sfruttate massicciamente, nelle quali non sono, purtroppo, infrequenti, incidenti di questo genere. Quasi totalmente assente, infatti, la sicurezza sul lavoro.
Non si sa quanti siano i dispersi, mentre i feriti sono ad oggi 54, ricoverati in ospedali della regione.
Le vittime sono morte annegate, e solo poche sono riuscite a nuotare fino a riva. Molti minatori erano andati a lavorare nonostante gli avvertimenti delle autorità sui rischi della zona per le frequenti piogge che avevano già dissestato il terreno.