Il grande evento online organizzato dall’Associazione Svizzera-Israele sezione Ticino e dal suo presidente Adrian Weiss si è realizzato ieri sera alle 18. Noi non abbiamo una passione particolare per queste forme di comunicazione, ma l’occasione era eccezionale e non l’abbiamo mancata.

Protagonista assoluto Benjamin “Benny” Gantz, che secondo gli accordi diventerà Primo ministro di Israele il 17 novembre 2021, mentre è attualmente Vice e ministro della Difesa. A interrogarlo e sollecitarlo quattro giornalisti: Carmel Luzzatti (moderatore), Maurizio Molinari (Repubblica), Andrea Colandrea (CdT) e Christian Dorer (gruppo Blick). Hanno partecipato anche la ministra Omer Yankelevich (Diaspora) e l’ambasciatore di Israele a Berna Jacob Keidar.

foto Wiki commons (Israeli Defense Forces) – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en

«Israele e il futuro del Medio Oriente», questo il tema della conferenza. Gantz si è espresso con notevole moderazione e non è apparso per nulla un “falco”. Israele vuole la pace ma non può rinunciare alla sua sicurezza. Una soluzione al conflitto israelo-palestinese non è mai stata trovata in moltissimi anni (dalla nascita dello Stato ebraico) ma oggi le prospettive sembrano migliori. Ma i Palestinesi dovranno essere un tassello della soluzione, a condizioni eque. Non dovranno essere “lasciati indietro”. In ogni caso una pace, anche fredda, è meglio di ogni guerra.

Poco spazio nell’intervista ha avuto la cruciale transizione di potere a Washington (immaginiamo che avverrà passando da un amico, o super-amico, a un amico). Uno spunto, brevissimo, di particolare interesse è scaturito all’inizio, quando Luzzatti ha evocato l’esecuzione, avvenuta per strada a Teheran ad opera del Mossad, di Abdullah Ahmed Abdullah, numero due di al Quaeda. L’argomento è parso andare poco a genio a Gantz, che ha tagliato cortissimo con un perentorio “noi non abbiamo ucciso nessuno”.

In conclusione un evento prestigioso, di cui può andar fiera l’Associazione Svizzera-Israele sezione Ticino.