Un atto di sangue è accaduto ieri al grande magazzino Manor di Lugano, in piazza Dante. Una donna, in seguito identificata come 28enne di nazionalità svizzera residente a Vezia, ha aggredito due persone con un grande coltello da cucina, che ha preso proprio dai banchi di vendita del negozio. Una delle due donne aggredita presenta ferite lievi mentre l’altra versa in condizioni gravi ma non è in pericolo di vita. Ha subito ferite al collo e perso molto sangue.

La matrice terroristica dell’attacco risulta sempre più probabile soprattutto da quando la polizia ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui ha sottolineato che la donna era già stata indagata nel 2017 per sospetto collegamento con il terrorismo jihadista. In quell’anno aveva infatti tentato invano di raggiungere la Siria in quanto si sarebbe innamorata di un combattente jihadista con cui intratteneva dei contatti sui social. La donna era stata fermata al confine con la Turchia e poi rimpatriata in Svizzera. Dato che soffriva di problemi psichiatrici, al suo ritorno era stata ricoverata in una clinica specializzata. Da allora il suo nome non era più comparso di dossier di Fedpol legati all’attività terroristica.

Il leader austriaco Sebastian Kurz ha espresso la sua solidarietà alla Svizzera in un tweet, taggando Simonetta Sommaruga: “Condanno l’attacco islamista di oggi a Lugano nel modo più deciso possibile. l mio pensiero va alle vittime, alle quali auguro una pronta e piena guarigione. Siamo con la Svizzera in questo momento difficile. Troveremo una risposta al terrorismo islamico in Europa e difenderemo i nostri valori”.

Anche il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi ha commentato l’accaduto in un lungo tweet. Ha ringraziato i due cittadini che hanno fermato la donna dal compiere un omicidio lodando il loro coraggio e senso civico. Ha inoltre aggiunto: “Il Ticino è un paese sicuro. La Svizzera è un Paese di pace, ma essere pacifici non significa essere inermi. Siamo determinati a difendere la sicurezza dei nostri cittadini”.

Ha preso posizione anche il Centro Imam Ali del Ticino: “Condanniamo fermamente gli atti e gli attacchi violenti e barbari contro persone innocenti. L’ondata di terrore e intimidazione è contraria agli insegnamenti religiosi e ai valori umani, contenuti nel Corano, che fondano l’Islam” ha sottolineato l’imam Seyed Ali Hosseini.