Il più grande atto di corruzione del mondo,  così l’oppositore russo Alexey Navalny ha chiamato il presunto “castello” di Vladimir Putin, che si trova sulla costa del Mar Nero. In un’inchiesta pubblicata su YouTube Navalny svela quello che sembra un autentico palazzo reale che Putin si sarebbe fatto costruire.

L’inchiesta è stata girata prima dell’arresto di Navalny, avvenuto immediatamente dopo il suo rientro in patria. Attualmente si trova in detenzione per 30 giorni in seguito a un’udienza improvvisata fuori da una stazione di polizia. L’accusa è quella di aver violato i termini di una condanna di 6 anni fa.

L’inchiesta è stata pubblicata sia sotto forma di un articolo sottotitolato in inglese che in un video lungo quasi due ore, che in poco meno di 24 ore si è guadagnato 25 milioni di visualizzazioni. Nella prima parte del video Navalny ripercorre le prime tappe della carriera di Putin nel KGB e la sua ascesa al potere.  La parte più lunga del video è dedicata appunto alla costruzione del gigantesco palazzo nella cittadina marittima di Gelendzhik. La residenza, ben visibile anche semplicemente da Google Maps, sarebbe costata circa 1 miliardo di dollari e finanziata con fondi illeciti. La costruzione era già stata denunciata dall’imprenditore Sergei Kolesnikov all’allora presidente Dmitri Medvedev. Inoltre nel 2011, le foto della costruzione erano spuntate anche su Wikileaks. L’inchiesta di Navalny ha fatto luce su numerosi dettagli riguardo agli enormi spazi e agli arredi.  Sembra che il terreno dove è stato costruito appartenga proprio all’FSB, i servizi segreti russi, e che la zona non possa essere sorvolata.

Navalny sarebbe riuscito ad entrare in possesso di una pianta del luogo. Il palazzo conterebbe in totale 17mila metri quadrati mentre il terreno circostante sarebbe di 70 ettari circa. Nel palazzo ci sarebbe anche un campo da hockey, dei vigneti, un allevamento di ostriche e un ponte lungo 90 metri che conduce in una casa secondaria di ben 2500 metri quadrati.

Il portavoce di Vladimir Putin ha smentito ogni cosa, negando il legame del presidente con la sfarzosa villa.