UDC TICINO – Medico del traffico: la perizia del Curml serve unicamente a sostenere il Consiglio di Stato che lavora affinché nulla cambi e allora l’UDC rilancerà una nuova iniziativa

Tomasi di Lampedusa, il Gattopardo – immagine Pixabay

(com)  Negli scorsi giorni il Centro Universitario Romando di Medicina Legale (Curml) ha allestito un rapporto nel quale afferma che con le tariffe orarie per il medico del traffico decretate dal Gran consiglio a seguito dell’Iniziativa parlamentare UDC, i costi a carico delle persone soggette a perizia aumenterebbero. Immediatamente chi era contrario a questa decisione, in particolare Alessandro Cedraschi (PLR), relatore di maggioranza, ha tuonato: “Ve l’avevo detto”. Da ex giocatore di basket Cedraschi è abituato a esultare appena si segna un canestro, ma non ha visto che in questo caso la sua palla ha centrato la porta degli spogliatoi.

Se si analizza con attenzione il documento allestito dal Curml è evidente che vi siano più aspetti poco chiari. Innanzitutto il Curml agisce in pieno conflitto di interessi. Questo centro vive di perizia sul traffico e quindi ha tutto l’interesse a gonfiare i costi. È come se l’arbitro di una partita di calcio fosse un giocatore di una delle due squadre.

Il Curml inizia col dire che non vi sono casi semplici, ma che tutti sono complessi e quindi applica arbitrariamente la tariffa “per casi speciali” di CHF 250.-/ora al posto di utilizzare quella decisa dal Gran consiglio di CHF 180.-/ora. Ciò è falso. La stragrande maggioranza delle infrazioni gravi che conducono al Medico del traffico è costituita da casi semplici come la guida per la prima volta a una velocità di 30 km/h sopra limite massimo, oppure con un tasso di alcolemia nel sangue superiore ai 0,80 mg/l. In simili casi il rapporto di polizia è composto da un paio di paginette e l’idoneità alla guida dell’imputato non abbisogna per nulla di tutta quella serie di verifiche menzionate dal documento del Curml.

Il Gran Consiglio su proposta dell’UDC ha sottoposto a una tariffa oraria definita legalmente le perizie del Medico del traffico che prima venivano fissate arbitrariamente senza che il cittadino chiamato alla cassa fosse in grado di verificare quanto il medico aveva effettivamente lavorato. Infatti la quasi totalità delle perizie del Medico del traffico allestite nel Canton Ticino sono frutto di un superficiale taglia incolla, come stabilito anche dal Tribunale amministrativo cantonale.

Con il nuovo sistema approvato dal Gran consiglio ora la persona soggetta a perizia può verificare in prima persona il tempo impiegato dal Medico del traffico per allestire la perizia e di conseguenza controllare se la fattura corrisponde realmente alla prestazione.

Ciò non vuole per nulla dire che il Medico del traffico può a suo piacimento moltiplicare le analisi per riempirsi le tasche sulla pelle del cittadino. È evidente che questo è il gioco della ristretta cerchia dei Medici del traffico, i quali essendo pochi in tutta la Svizzera fanno di tutto per costituire un cartello ristretto ed evitare la concorrenza.

Se il documento del Curml venisse confermato dal Consiglio di Stato, allora l’UDC si farà promotrice di una nuova iniziativa parlamentare per abbassare le tariffe orarie e fissare tetti massimi, così da annullare il presunto aumento di costi e, anzi ridurlo in modo sostanziale.

UDC Ticino
Paolo Pamini e Tiziano Galeazzi

* * *

Ticinolive sostiene Pamini e Galeazzi così come la giusta azione dell’UDC Ticino ma teme assai che – di fronte al “muro di gomma” e alla sconcertante passività di partiti che non dovrebbero per ideologia odiare gli automobilisti – non si riuscirà a spuntarla.