Il 6 febbraio 2021 Ilenia Fabbri, una donna di 46 anni, fu trovata sgozzata nella sua casa di Faenza. La vittima, descritta dai conoscenti come bella, solare, energica, amante della danza e dello sport, viveva con la figlia, una ragazza di vent’anni, ed era separata da quattro anni dal marito, Claudio Nanni, 53 anni.  

Dopo quasi un mese, quest’ultimo è stato indagato per omicidio volontario pluriaggravato in concorso con una persona ignota. La Polizia di Stato di Ravenna ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo e di un suo complice, ora indagati in concorso per omicidio pluriaggravato.

Il movente del delitto sarebbe infatti il profondo astio che l’uomo provava nei confronti della ex moglie, nato da un contenzioso tra Ilenia e l’uomo, iniziato nel 2016, agli albori della loro separazione.

Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, proprio l’ostilità tra i due, potrebbe essere alla base dell’omicidio della donna a causa di questioni economiche.

Il 53enne Claudio Nanni ed il suo presunto complice sono così stati fermati come mandante e come esecutore.

L’inchiesta è stata condotta dai poliziotti della squadra mobile di Ravenna e del Servizio Centrale Operativo di Roma. Grazie ad essa sono stati acquisiti gravi elementi indiziari nei confronti di Nanni e del suo conoscente.

L’ ordinanza di custodia cautelare sia del marito che del suo complice, portano la firma del Gip Corrado Schiaretti, e sono state notificate tra le 3 e le 4 di notte a Faenza, dove abita l’uomo e a Reggio Emilia, dove abita il secondo sospettato.

Il presunto esecutore del delitto, infatti, corrisponderebbe alle descrizioni fornite dall’unica testimone oculare del delitto, un’amica della figlia della vittima, confermate, peraltro, anche da un video immortalato da una telecamera privata di un’abitazione della zona dell’omicidio.

Un uomo di corporatura robusta, che corrisponderebbe al materiale giunto agli inquirenti nell’ultima parte dell’inchiesta.

La figlia della vittima, Arianna Nanni, tuttavia, difende il proprio padre. La giovane sostiene che la mattina del delitto, al momento dell’omicidio, era in auto col padre: proprio in quell’istante avrebbe ricevuto la telefonata disperata di un’amica, curiosamente anche lei di nome Arianna, che aveva passato la notte nell’abitazione dove è avvenuto il delitto, e che avrebbe intravisto l’assassino. La ragazza lo avrebbe descritto come massiccio, corrispondente al presunto complice del marito della donna.

Costui, tuttavia, nega la propria colpevolezza, e si dice estraneo all’omicidio presumibilmente premeditato.

Pare tuttavia che Nanni avesse fatto fare un doppione di chiavi dell’abitazione dell’ex moglie un mese prima del delitto. La figlia Arianna nega, però, di averle date al padre per farle duplicare.

“Babbo, di sicuro, in passato ha avuto certi comportamenti che non andavano bene” riferisce la ragazza gli inquirenti, riportando anche come l’uomo avesse controllato la moglie con un GPS per controllare se avesse un altro uomo. La figlia però discolpa il genitore: “in quei giorni” dice “era tranquillo con tutti. Non è stato lui. Lo difenderò fino all’ultimo. Prima che lo vengano a prendere a casa, devono venire con i marines, perché qui ci sono io”.