Interpellanza

Caso di molestie presso DSS: oltre il danno anche la beffa

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Se l’MPS non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. È uno dei miei partiti preferiti. Con i suoi sistematici eccessi verbali ha saputo “ritagliarsi” uno spazio nel panorama politico cantonale e va forte. Abbiamo ricevuto poco fa questo testo veramente emblematico, che condividiamo con i nostri lettori.

Al di là delle esondazioni linguistiche si può almeno osservare che l’affermazione “il CdS vorrebbe licenziare (Bianca) poiché la stessa ha avuto il coraggio di segnalare una situazione malata presente presso lo IAS” è quanto meno problematica, per non dire bizzarra. Non sarà mai questo il motivo per cui il Consiglio di Stato la licenzia. Il Governo può fare una cosa simile? Certo che no. È chiaro che in politica, quando si gioca a rompere i piatti, si può scrivere di tutto ma…

Ora prestiamo attenzione all’MPS.

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Raffaele de Rosa in piena campagna elettorale al celebre “Sass Café” di Lugano (2019) – Foto Ticinolive

Il direttore del DSS Raffaele De Rosa, rispondendo alla nostra interpellanza del 1° marzo 2021 “Gestione negligente di casi di molestie presso il DSS: errare humanum est, perseverare diabolicum” ha tra l’altro affermato che la signora Bianca, che il CdS vorrebbe licenziare poiché la stessa ha avuto il coraggio di segnalare una situazione malata presente presso lo IAS, potrà beneficiare delle prestazioni pensionistiche avendo 59 anni.

In teoria sì, nella pratica no! La signora Bianca non ha il privilegio e la fortuna di far parte dell’esecutivo cantonale con tutti i privilegi salariali e pensionistici che conosciamo.

Ha dovuto assumersi la responsabilità di far crescere, da sola, i suoi figli e di conseguenza ha dei “buchi pensionistici”. Una situazione che condivide con buona parte delle donne che vivono nel nostro cantone.

La signora Bianca, a differenza dei privilegiati consiglieri di stato che possono beneficiare, illegalmente, di una rendita ponte AVS/AI di ben 22’000 franchi annui (e dopo soli 15 anni di servizio) oltre ai 140’000 franchi di vitalizio, se dovesse chiedere di poter beneficiare del pensionamento anticipato dal 1° gennaio 2022 percepirebbe 762 franchi mensili.

Non solo fa specie che il direttore del Dipartimento Sanità e Socialità affermi che la signora Bianca potrà tranquillamente vivere con 762 franchi mensili, ma tutto questo è offensivo! Come i peggiori padroni del settore privato il direttore del DSS se ne lava le mani e scarica sulla collettività i costi di un modo di procedere nei confronti dei dipendenti che ha tutte le caratteristiche della più pura arroganza padronale. Perché evidentemente la signora Bianca per poter sbarcare il lunario (lei ed i suoi figli) dovrà poi annunciarsi ai servizi dell’assistenza pubblica del Dipartimento diretto da Raffaele De Rosa.

Per queste ragioni chiediamo al consiglio di stato:

1.       Quando lo scorso 16 marzo Raffaele De Rosa, davanti al Parlamento, ha affermato che la signora Bianca potrà tranquillamente beneficiare del pensionamento anticipato sapeva che la stessa, con il 1° gennaio 2022, avrebbe diritto a 762 franchi mensili?

2.       Se sì, non prova vergogna per questo suo cinico atteggiamento?

3.       Se no, non prova vergogna per essersi permesso di offendere la dignità della signora?

4.       In base alle direttive del Dipartimento che Raffaele De Rosa dirige quale è il reddito disponibile minimo per un nucleo di 3 persone stabilito dall’assistenza?

Per il gruppo parlamentare MPS-POP-Indipendenti

Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori