Il Ghiro fa scuola e la sua vittoriosa contestazione dell’opuscolo informativo suscita emulazione

Contro le “misure di polizia per la lotta al terrorismo” si è scagliato con la consueta veemenza l’avvocato Paolo Bernasconi, punta di diamante dello schieramento radicalchic, dietro il quale si sono accodati John Noseda, Bruno Balestra e altri ex magistrati.

Accusando con parole forti l’autorità – in primis il Consiglio federale – di scrivere cose false, segnatamente sull’opuscolo elettorale, essi chiedono l’annullamento o la sospensione della votazione prevista per il 13 giugno. Probabilmente pensano: se è andata bene a Ghiringhelli, potremmo farcela anche noi.

In difesa della legge anti terrorismo abbiamo letto sulla Regione odierna un bell’articolo di Jacques Ducry, del quale proponiamo due passaggi a titolo di Pensiero del giorno.

La legge in votazione garantisce il rispetto della legalità, della separazione dei poteri, della proporzionalità e sussidiarietà: spero che gli affanni esistenziali di marca covidiana non creino ingiustificate paranoie nei confronti dell’Autorità! […]

Non dobbiamo permettere che l’apparente o reale ingenuità degli oppositori, unita a un bieco e salottiero garantismo (eccessivo formalismo) impedisca ai cittadini onesti di vivere appieno le proprie libertà ideali e materiali in Stati sicuri, in un’Europa sicura, come desiderano la nostra Costituzione federale e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Ducry, già procuratore assai noto, è una personalità di sinistra, tanto quanto Bernasconi o Noseda. Ma non è “ingenuo” e non finge di esserlo, magari altri lo sono. Ducry è un autore frizzante: quel “bieco e salottiero garantismo” è veramente un poema.

Che fare? Andare a votare in massa e sperare… che non ci annullino la votazione!