
Una notizia poco rassicurante arriva dal Vietnam, dove durante lo scorso fine settimana è stata individuata una nuova variante del coronavirus, più facilmente trasmissibile rispetto alle altre.
A dare la notizia il ministro della Salute Nguyen Thanh Long che ha riferito che l’Istituto nazionale di Igiene ed Epidemiologia ha individuato quattro casi del nuovo virus e che alla variante non è ancora stato dato un nome. Il governo vietnamita non ha aspettato per prendere provvedimenti, soprattutto considerando che i casi si sono verificati a Ho Chi Minh, la città più popolosa del paese. È stata infatti avviata immediatamente un campagna di test di massa e sono state introdotte nuove regole di distanziamento sociale. Inoltre, i ristoranti e i negozi rimarranno chiusi.
Stando a quanto riferiscono i media vietnamiti, i nuovi contagi sono in tutto 125 e molti tra questi sono stati registrati tra i fedeli che frequentano una particolare comunità cristiana. Al momento, sono stati testati tutti e messi in quarantena.
Per quanto questo tipo di notizie possano fare paura gli esperti invitano a evitare gli allarmismi. Infatti, non è la prima volta che viene scoperta una variante: nella maggior parte dei casi queste mutazioni sono innocue, altre volte portano ad una maggiore trasmissibilità. L’infettivologo Todd Pollack della Harvard Medical School, ha dichiarato al New York Times: “Anche se una nuova variante riunisce le caratteristiche di altre due, magari in un paziente, non si tratta per forza di un supervirus ibrido”.
La preoccupazione delle autorità vietnamite tuttavia è giustificata dalla lentezza della campagna di vaccinazione. Per ora infatti, solo lo 0.1% della popolazione è vaccinata con dosi di AstraZeneca e Sputnik. Sono inoltre stati ordinati di recente circa 30 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech ma per una popolazione di oltre 103 milioni di abitanti non è abbastanza.