Il Ministero pubblico in una nota stampa comunica l’apertura di una inchiesta “contro ignoti” in relazione all’abbattimento di una parte del Macello, avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 maggio.

Le ipotesi di reato sono:

— violazione (intenzionale o colposa) delle regole dell’arte edilizia

— infrazione alla Legge federale sulla protezione dell’ambiente.

L’inchiesta è condotta dal procuratore generale Andrea Pagani. L’area dove sorgeva l’edificio è “sottoposta a sequestro” e sono stati posti i sigilli.

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Benché il procedimento sia “contro ignoti” non ci vuol molto a penetrare il mistero. A meno che non si voglia implicare anche la Polizia cantonale nella faccenda.

Alla fine le interminabili provocazioni dei molinari un risultato l’hanno ottenuto. Chiediamo scusa alle legioni di avvocati che affollano il Cantone, ma qui faccenda è essenzialmente politica. Le azioni del molinari sono approvate dalla maggioranza della popolazione? Di quale sostegno reale gode questa “frangia alternativa” della società?

I prossimi giorni forse apporteranno una risposta a questa domanda.

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Questa fotografia (fonte: città di Lugano) mostra chiaramente l’edificio abbattuto (non protetto). È il primo a sinistra, separato dagli altri