Il Gran Consiglio accoglie la proposta Pamini di limitare la tassazione del valore locativo per i piccoli proprietari con poche entrate monetarie, come i pensionati che vivono in casa propria

(com) Vi è una buona notizia per i piccoli proprietari di appartamenti o di case primarie che sono chiamati a vivere con poche entrate effettive: il Gran Consiglio ha accolto oggi la proposta fatta da Paolo Pamini per il gruppo UDC e sostenuta da co-firmatari di PLR, PPD e Lega di mettere un tetto massimo alla tassazione del valore locativo.

Questa proposta è pensata per aiutare il ceto medio-basso e il ceto medio che vive in casa propria e che ha una modesta sostanza. Contraria la sinistra inclusi i Verdi e il Governo.

Seguendo l’esempio di alcuni altri Cantoni svizzeri, primo tra loro il Canton Grigioni, la destra borghese ha sostenuto la proposta di Paolo Pamini di inserire nella legge tributaria ticinese di un nuovo articolo che pone una soglia massima alla tassazione del valore locativo di piccole proprietà abitative. In un determinato anno, il valore locativo effettivamente tassato non potrà superare un terzo delle entrate liquide del contribuente.

A titolo di esempio, grazie a questo sgravio una coppia di anziani che vive nella loro casa di famiglia e che percepisce solo poche entrate effettive (come l’AVS e qualche reddito da risparmi, visto che potrebbe aver prelevato il secondo pilastro per sdebitarsi dall’ipoteca) verrà tassata dallo Stato sul reddito fittizio dalla casa (il valore locativo) solo al massimo nella misura del 30% delle altre entrate in contanti. Solo contribuenti con una sostanza imponibile fino a 500’000 franchi potranno invocare il freno, per cui a misura è mirata a sostegno del ceto medio-basso e del ceto medio. Per molti contribuenti ticinesi questa soluzione comporterà senz’altro un piccolo alleggerimento del peso fiscale che grava sul loro budget personale, potendo a seconda della situazione oscillare tra 400 e 1’500 franchi all’anno di minore imposte cantonali e comunali.

Grazie all’impegno di Paolo Pamini e al sostegno degli altri partiti in commissione e in aula, salvo purtroppo i Verdi e il PS, che ha addirittura minacciato un ricorso al Tribunale federale a danno del ceto medio-basso ticinese, oggi l’UDC ha dato ulteriore prova della sua promessa elettorale di impegnarsi concretamente per il ceto medio e per i contribuenti, collaborando con le altre forze politiche di destra.

UDC Ticino