di Francesco Pontelli

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Guardiamo dapprima questa intervista del 27 marzo 2018

https://youtu.be/ZKvXD4KxfV8

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Francesco Pontelli è un economista e gestisce il portale “il Patto sociale”.

Francesco Pontelli (a sin)

Sicuramente  l’amministrazione statunitense attuale ha ereditato dalla amministrazione precedente Trump un atteggiamento fortemente critico  nei confronti della Cina. Questa “consolidata” conflittualità nei confronti di un sistema economico totalitario come quello Cinese rappresenta un passo in avanti verso un rilancio dell’economia occidentali soprattutto nel settore industriale.

I risultati dell’ultimo G7 confermano questa Alleanza tra Stati Uniti Gran Bretagna  ed Unione Europea a tutela della crescita economica delle democrazie occidentali. In questo contesto per fortuna l’Italia si è presentata con il presidente del consiglio  Mario Draghi il quale in un colpo solo ha sconfessato e polverizzato la nefasta “via della seta”  inaugurata dal governo Conte con il colpevole appoggio dei 5 Stelle come del PD. Anche Il mondo accademico  incassa una sconfitta epocale dopo essere stato l’artefice di un’economia globale senza alcuna regola basandosi sull’ infantile presupposto  che la sola concorrenza anche se priva di ogni regola avrebbe portato dei vantaggi per i consumatori.

E pensare che  oltre tre (3) anni fa qualcuno aveva individuato la  distonia nel confronto in ambito economico   tra sistemi democratici soggetti alle regole elementari della democrazia e sistemi politici autoritari. L’attuale risultato del G7 in pratica azzera completamente e senza possibilità di dubbio tutte  le teorie accademiche ed economiche portate avanti dall’ intero establishment progressista occidentale .Quest’ultimo , infatti,  in preda ad un delirio mondialista (assolutamente differente rispetto ad un mercato globale che abbia un minimo di regole condivise) non riusciva a comprendere neppure la differenza tra sistemi democratici e totalitari espressi in ambito economico e quindi concorrenziale.

Un confronto i cui esiti erano già noti da tempo e che finalmente viene riconosciuto anche in Europa come in Italia dall’establishment politico .Con l’unico particolare di un ritardo di soli tre anni durante i quali le nostre economie occidentali hanno subito la concorrenza scorretta e  priva di una  normativa tanto a tutela del consumatore quanto dei lavoratori che hanno messo in estrema difficoltà se non fatto chiudere molte imprese europee e italiane e comunque del mondo occidentale.

Una situazione molto complessa che andava affrontata per tempo anche perché ora  molti fondi cinesi stanno acquistando aziende italiane in difficoltà o meno  , come ultimamente la Sergio Rossi prestigiosa azienda calzaturiera della Riviera del Brenta in provincia di Padova, impossessandosi di fatto del know-how industriale ed intellettuale attraverso risorse finanziarie che nascono appunto dalla distonia tra sistemi democratici  e totalitari. L’amministrazione americana prima con Trump a ora con Biden ha chiaramente indicato la strada da percorrere per assicurare uno sviluppo costante e generale delle nostre economie.

Il ritardo culturale con il quale il nostro paese ha compreso le  dinamiche  economico-politiche proposte viceversa già nel marzo 2018  in questa intervista rappresenta la prova del declino culturale di una classe dirigente e  politica italiana incapaci di reggere il confronto con un mercato complesso  come quello mondiale.