di Filippo Zanetti, copresidente PS Lugano

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Ticinolive sostiene il Polo ma rimane aperto anche agli oppositori.

Quanto all’affermazione “ho sempre pensato che la legalità fosse bianco o nero” non dimentico ciò che mi disse, molti anni or sono, un professore di matematica, che aveva più anni e più esperienza di me: “credi che la giustizia… sia come risolvere un’equazione?”

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Nonostante manchi ancora oltre un anno, per alcuni, la preparazione alle cantonali 2023 sembra essere ufficialmente iniziata. I due “verdi” del panorama politico hanno infatti cominciato a muoversi per piazzarsi sul campo.

Partiamo dalle critiche dello scorso 11 ottobre mosse da Nicola Schönenberger alla decisione assembleare del PS Lugano che, dopo un dibattito interno sul Polo Sportivo e degli Eventi, ha deciso per la libertà di voto sul progetto PSE. Premessa. Chi scrive ha votato in assemblea, nella prima votazione, contro al progetto PSE e nella seconda, a favore della libertà di voto. Decisione, quest’ultima, da sempre sostenuta da me e Tessa Prati. Le dichiarazioni di Schönenberger stupiscono, perché già la scorsa legislatura la posizione del PS Lugano era schiacciante a favore del PSE; senza contare che “da sempre” la Municipale socialista ha sostenuto il progetto. Non vogliamo quindi credere che, solo per provare ad ottenere un posto in Municipio ad aprile 2021, I Verdi di Lugano abbiano digerito queste divergenze optando per una lista unita con il PS. Mentre ora, invece di rallegrarsi che siamo scesi a più miti consigli, Schönenberger vede allontanarsi la possibilità di alleanza con il PS proprio a causa della decisione assembleare. Strano, perché se non fosse chiaro, l’alternativa alla libertà di voto sul progetto PSE era un Sì. Tuttavia, la partita per il Gran Consigliere de I Verdi probabilmente non riguarda Lugano. Non vorrei, infatti, che si utilizzassero le risultanze della democrazia interna al PS Lugano per mandare messaggi al PS Ticino in vista delle elezioni cantonali in merito alle possibili alleanze.

Secondariamente, vi è un altro “verde”, ma questa volta “Mattino”, che ha cominciato a preparare la campagna 2023: il Consigliere di Stato Claudio Zali ha, infatti, già scaldato i motori alla ricerca della sua rielezione. Giovedì 13 ottobre scorso, ospite della trasmissione Falò in onda su LA1, facendo astrazione dal suo ruolo istituzionale e dimenticando completamente il passato da giudice del Tribunale penale cantonale, ha usato parole all’acqua di rose riguardo gli abusi edilizi nel nostro cantone. In sostanza, al solito grido padroni in casa nostra, sembrerebbe che per l’ex giudice sia corretto che l’Autorità non faccia eseguire le sentenze di demolizione degli abusi edilizi. Strano, ho sempre pensato che la legalità fosse bianco o nero. Mi chiedo come l’avrebbe presa l’attuale Consigliere di Stato se qualche anno fa, il suo collega di partito Gobbi (a capo del dipartimento delle istituzioni) gli avesse risposto che le sentenze di incarcerazione riguardanti qualche criminale (straniero magari) non sarebbero state eseguite. Come è emerso durante la trasmissione: altro che situazione da “vicina penisola…” .

In conclusione, ancora una volta il “verde Mattino” Zali ci ha ricordato che anche in merito ad un tema importante come la legalità abbiamo ben poco da condividere. Per contro, resto convinto che con I Verdi sarebbe più utile discutere di ciò che ci unisce invece di ciò che ci allontana, perché l’obiettivo resta per noi, comunque, quello di far crescere l’area progressista: smettiamola di parlare di “fratellino grande” e “fratellino piccolo” e confrontiamoci concretamente su degli obiettivi comuni.