Una grossa multa per i giganti del web Google e Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, questa volta arriva dalla Russia. Un tribunale di Mosca ha infatti condannato Google a pagare circa 86 milioni di euro mentre la somma per Meta è di 24 milioni di euro. Gli importi sono stati calcolati in base alle entrate annue che la società realizzano in Russia.

La ragione, spiegata dall’autorità federale russa per le comunicazioni Roskomnadzor, sta nel fatto che le due compagnie non hanno rimosso i contenuti considerati illegali in Russia dalle proprie piattaforme. Non è chiaro finora di quali contenuti si parla esattamente ma secondo diversi esperti si tratta di materiale legato all’attività online del principale oppositore politico di Vladimir Putin, Alexey Navalny. La scorsa estate infatti un tribunale russo aveva dichiarato illegali tutte le organizzazioni fondate da Navalny, equiparandole ai gruppi terroristici, e ha reso punibile con 10 anni di carcere chiunque faccia parte di queste organizzazioni o ne finanzi le attività. Molto del materiale prodotto da Navalny tuttavia, inclusi numerosi video di inchieste sulla corruzione nella politica russa, si trovano ancora online su piattaforme come YouTube. È molto probabile che la sentenza di questi giorni prende di mira proprio quei contenuti.

Non è chiaro se le due società abbiano intenzione di pagare effettivamente gli importi. Meta non ha ancora commentato la condanna mentre Google si è limitata a riferire che studierà attentamente l’incarto della sentenza.
Non è la prima volta che il governo russo se la prende con i giganti della tecnologia. Lo scorso settembre, in vista delle elezioni parlamentari, aveva infatti combattuto con App Store e Play Store per rimuovere dal loro mercato un’applicazione creata dal gruppo di Navalny il cui scopo era quello di informare gli elettori sui candidati dell’opposizione da votare.