Pare che i crimini commessi da Ghislaine Maxwell, oggi 60enne, siano stati anche peggiori di quelli del suo ex amante Jeffrey Epstein, il miliardario finanziere americano arrestato per reati sessuali e suicidatosi per impiccagione nella sua cella di prigione mentre era in attesa di processo.

Il tribunale federale di New York ha concluso ieri il processo a suo carico, imputata di adescamento e traffico di ragazze minorenni. La giuria è giunta al verdetto di colpevolezza dopo cinque giorni, condannandola penalmente per cinque capi di imputazione su sei. Rischia una pena detentiva fino a 65 anni di carcere.

Il padre della Maxwell, Robert, era passato dall’estrema povertà in un insediamento ebraico cecoslovacco, ad essere un eroe di guerra dell’esercito britannico ed in seguito un magnate dell’editoria, proprietario del quotidiano inglese Daily Mirror. Nutriva l’ambizione di far sposare la figlia con il compianto John F. Kennedy Jnr. 

La Maxwell ha usato la sua abilità di guadagnare la fiducia delle ragazze per trascinarle in un mondo di abusi in virtù di uno scenario che combinava fascino e potere. Grazie alle amicizie molto influenti, prometteva alle ragazze vulnerabili il suo aiuto per realizzare i loro sogni di vita. I pubblici ministeri hanno ritratto la Maxwell in piena sintonia con Epstein per la sua attività che coinvolgeva uno schema “piramidale” di abusi, sia emotivamente che finanziariamente.

Secondo l’FBI, che ha compilato un dossier di oltre 2000 pagine sugli amici della coppia, la Maxwell ha realizzato negli anni un libro “nero” dei reati sessuali contenente i nominativi di oltre 300 “soci”, compresi numeri telefonici e indirizzi email, tra cui alcune persone di più alto profilo del Regno Unito, leader mondiali, sportivi e celebrità.

Il prossimo anno verrà citato in giudizio il principe Andrew, duca di York, membro della famiglia reale, che dopo il processo della Maxwell ha di nuovo i riflettori puntati addosso per presunta violenza sessuale compiuta. Una delle sue accusatrici, Virginia Roberts Giuffre, sostiene di aver fatto sesso in tre occasioni con il secondogenito della regina Elisabetta quando aveva 17 anni, vittima della tratta sessuale di Epstein. Giuffre è attesa la prossima settimana nel tribunale di Manhattan a New York per proseguire le azioni legali contro il principe.

Avvocati e testimoni hanno sostenuto che la Maxwell era il capro espiatorio per gli illeciti commessi. Aveva aperto per Epstein un mondo che lui avrebbe potuto solo sognare. I testimoni hanno raccontato di un Epstein inetto e socialmente imbarazzante, ma con la Maxwell al suo fianco aveva la copertura e credibilità presso le persone ricche e famose. Per decenni persone importanti e influenti hanno partecipato alle cene di quella che era considerata la coppia potente di New York.

Il jet di lusso privato di Epstein “Lolita Express” (un Boeing 727) ha trasportato personaggi del jet-set internazionale, compresi presidenti, principi e superstar di Hollywood. Nel periodo di maggior sfarzo, accompagnava in luoghi esotici di tutto il mondo ospiti di spicco, tra cui Bill Clinton, il principe Andrew e l’attore Kevin Spacey.

Secondo gli inquirenti la Maxwell organizzava l’utilizzo del jet privato di Epstein soprattutto per trasportare giovani vittime tra le loro residenze di New York, New Mexico, Parigi, le Virgin Island e Palm Beach, dove Epstein possedeva una villa sul lungomare.

Dopo la condanna della Maxwell, il procuratore degli Stati Uniti Damian Williams ha affermato che la sua squadra non si fermerà fino a quando tutti i colpevoli non verranno portati davanti un tribunale. “Questo ufficio starà sempre con le vittime, seguirà sempre i fatti ovunque conducano e lotterà sempre per garantire che nessuno, non importa quanto potente, sia al di sopra della legge”, ha dichiarato il procuratore Williams.   

Gli avvocati difensori hanno annunciato il ricorso in appello, ma la paura delle vittime è quella che la Maxwell potrebbe iniziare a fare dei nomi in cambio di un accordo sulla riduzione della sua pena.