Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha invitato le nazioni occidentali a decidere “il prima possibile” sull’invio di aerei da combattimento a Kiev.

Il presidente ucraino chiede il supporto dei Mig-29 offerti dal governo polacco, e si mostra contrariato per il fatto che i Paesi dell’UE non siano concordi sul mandare o meno armi all’Ucraina.

Se, da un lato, il presidente Zelensky si è detto, nel frattempo, disponibile a trattare sui territori contesi (Donbass, Crimea e Donesk), dall’altro non vuole arrendersi ed esige che la Polonia gli mandi i Mig-29.

Il Pentagono, però, ha fatto sapere in nottata che la decisione non è “attuabile”. La prospettiva di jet che partono da una base statunitense in Germania “per volare nello spazio aereo conteso tra Russia e Ucraina solleva serie preoccupazioni per l’intera alleanza Nato”, ha spiegato il portavoce John Kirby. Zelensky ha quindi accusato l’Occidente e i partner dell’Ucraina di essere “responsabili di una catastrofe umanitaria se non introdurranno una no-fly zone” sul Paese.

Zelensky, insomma, non vuole la pace a costo della resa, ma la guerra, ad ogni costo.  

Nel frattempo, il segretario alla Difesa, Ben Wallace, ha dichiarato che il Regno Unito, ormai fuori dall’UE dopo la Brexit, per aiutare gli ucraini ha deciso “di fornire a Kiev sistemi militari difensivi anticarro”.

Al contempo, però, la Gran Bretagna non si mostra disposta a fare entrare i profughi in fuga dai bombardamenti.: il Premier Boris Johnson ha infatti dichiarato: “Siamo generosi ma vogliamo controllare gli ingressi”.

La Gran Bretagna secondo quanto riferisce la BBC avrebbe infatti respinto circa 286 cittadini ucraini che fuggivano dalla guerra e cercavano di raggiungere l’Inghilterra dal porto francese di Calais. 

Da quando è iniziato il conflitto tra la Russia e l’Ucraina, i profughi arrivati in Gran Bretagna sono appena 589 e di questi, secondo quanto riferito dalle autorità prefettizie locali, 286 sono stati respinti.

Il premier britannico Boris Johnson, ieri è intervenuto sulla vicenda ed ha affermato che la Gran Bretagna è “un Paese molto generoso ma che vuole mantenere il controllo sugli arrivi”. Diversi sono i cittadini ucraini bloccati a Calais che, come hanno dichiarato alla BBC, attendono da una settimana l’ottenimento di un visto secondo lo schema di ricongiungimento familiare previsto dalla Gran Bretagna.

In 17.700 gli ucraini hanno fatto richiesta di visto a Londra, solo in 300 lo hanno ottenuto.