Il modo in cui vengono caricati e conservati gli armamenti all’interno dei carri armati russi, li rende altamente vulnerabili.

Difatti, i proiettili perforanti di grosso calibro sono tutti collocati in un caricatore automatico a forma di anello all’interno della torretta rotante (quella dotata del cannone) direttamente al di sotto dei tre membri dell’equipaggio formato da due uomini nella torretta e un terzo davanti alla guida.

Quando un proiettile nemico penetra il punto “giusto” della corazza laterale, che è il lato più sottile del carro russo, l’esplosione di uno di questi proiettili scatena una reazione a catena di tutte le munizioni a bordo, facendo esplodere la torretta dallo scafo uccidendo l’equipaggio e distruggendo il carro armato.

Per questo motivo nei filmati della guerra in ucraina, si vedono immagini di torrette dei carri armati spazzate via dalla massiccia esplosione e incendiate lungo le strade. Gli ucraini, che conoscono bene questo problema in quanto anche loro  utilizzano alcuni carri armati di fabbricazione russa, stano sfruttando questo “difetto” di progettazione.

Nei moderni carri armati occidentali invece, le munizioni vengono stoccate nella parte posteriore della corazza lontano dall’equipaggio, che in questo caso è composto da un membro in più: oltre al pilota, che siede davanti e manovra il carro, si trova il comandante dell’equipaggio (capocarro), il cannoniere, che controlla i sistemi di puntamento del cannone e spara, e il servente, che recupera i proiettili da un compartimento sigillato e li trasferisce al cannone.

Le munizioni esplosive stanno causando grossi problemi a quasi tutti i veicoli corazzati che Mosca sta utilizzando nella guerra in Ucraina. Un aspetto irritante per i russi visto che era stato ampiamente messo in evidenza già durante la guerra del Golfo contro l’Iraq, quando un gran numero di carri armati T-72 di fabbricazione russa dell’esercito iracheno hanno subito la stessa sorte. Una lezione che gli occidentali hanno imparato.

L’armatura dei suoi successori, la serie T-80 e T-90, è stata aggiornata, ma il sistema di caricamento automatico delle munizioni è rimasto simile a quello del T-72. Per i russi, la scelta di questo sistema è giustificata dal fatto di risparmiare spazio per dare ai carri armati un profilo più basso rendendoli più leggeri e facilmente manovrabili e più difficili da colpire in battaglia. Inoltre, il sistema di ricarica automatica aumenta la velocità di fuoco.

I carri occidentali danno la priorità alla sopravvivenza dell’equipaggio, “compartimentando” le munizioni nella parte posteriore della torretta, riparate da robuste porte blindate. La torretta che si trova in cima al carro con le munizioni al suo interno, non entra nel compartimento dell’equipaggio. Se dovesse essere colpita e fatta esplodere, l’equipaggio di quattro uomini si troverebbe ancora al sicuro all’interno del carro.

Le perdite russe in Ucraina sono elevate. Non riguardano soltanto le attrezzature militari, stimate in circa 600 carri armati, ma anche oltre 15 mila militari russi uccisi durante l’invasione. Per la Russia, la sostituzione dei militari è difficile, soprattutto quando si è a conoscenza che i carri armati sono “imperfetti”.

Un difetto  di sistema che costa caro. Infatti, se il carro armato viene distrutto e l’equipaggio sopravvive, è possibile creare un altro carro armato più rapidamente di quanto si possa addestrare un nuovo equipaggio.