L’elicottero scomparso era decollato giovedì mattina dall’aeroporto di Capannori Tassignano (Lucca), diretto nel Trevigiano, ma ha terminato il proprio volo tragicamente, schiantatosi sull’Appennino tosco-emiliano, sulle cime del monte Cusna (Reggio Emilia).

Un escursionista ha individuato i resti alle autorità: l’equipaggio di un elicottero della guardia di finanza nei dintorni del rifugio Battisti, mobilitatosi, hanno così individuato i sette cadaveri, constatando che non ci sono superstiti.

I sette uomini che erano a bordo dell’elicottero scomparso giovedì mattina sull’Appennino tosco-emiliano erano il pilota, veneto di Padova, Corrado Levorin, di 33 anni, e sei passeggeri, quattro manager turchi e due libanesi: Serhat Kenar, Arif Cez, Ucak Ilker, Altug Erbil, (dipendenti dell’azienda turca Eczacibasi), Kreidy Chadi e Tayak El Tarek (rispettivamente della ditta Sanita e Gespa del gruppo libanese Indevco). I sei imprenditori erano stati a It’s Tissue, la fiera internazionale dell’industria cartiera a Lucca. Tra essi, l’imprenditore Tayak El Tarek, 55 anni, aveva perso la moglie nell’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020.

Lo schianto è avvenuto nella zona del rifugio Segheria: l’elicottero si sarebbe schiantato sul greto di un torrente, il Lama, al passo degli Scaloni, 1.922 metri d’altitudine, a due chilometri dal rifugio Segheria. In quella zona, particolarmente impervia, è avvenuta la tragedia. Il luogo è ora posto sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria di Reggio Emilia.

Il monte Cusna è vicino alla pietra Bismantova