Il re Edoardo II, deposto nel gennaio 1327, era rinchiuso in dura prigionia nel castello di Berkeley. La regina Isabella sua moglie – figlia di Filippo IV il Bello – reggeva l’Inghilterra in nome del figlio minorenne Edoardo III. Roger Mortimer, amante della regina, fungeva da primo ministro e rapinava beni in quantità gigantesca.

Isabella e il suo amante desideravano la morte del re decaduto e allora congegnarono un’astuta mossa. Inviarono ai carcerieri di Berkeley il seguente messaggio:

EDUARDUM OCCIDERE NOLITE TIMERE BONUM EST

Esso poteva significare, con diversa apposizione di una virgola: “Non temete di uccidere Edoardo, è cosa buona” oppure “Non uccidete Edoardo! Bisogna avere paura”

Il re prigioniero fu barbaramente trucidato nella notte del 21 settembre 1327, e il suo grido terribile svegliò gli abitanti del villaggio nei loro letti. Leggete Marlowe!

Edoardo III, che sarebbe divenuto un grandissimo re guerriero, vincitore dei francesi a Crécy e a Poitiers, assunta la pienezza del potere, fece giustiziare Mortimer sulla forca dei briganti, suprema umiliazione, benché sua madre lo supplicasse: “Figlio, abbi pietà del gentile Mortimer!” (1330)