Si è spento, all’età di 93 anni Piero Angela, il patriarca della divulgazione italiana. Consapevole di dover lasciare questa vita, nei giorni addietro ha voluto lasciare al sito Internet del suo programma SuperQuark l’ultimo messaggio di saluto ai telespettatori, pubblicato postumo. “Cari amici – ha scritto – mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia”. “È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.

La notizia è arrivata stamani dal figlio, Alberto Angela, che sui social ha annunciato la scomparsa del padre, postando la foto sorridente del venerando, con la scritta “buon viaggio papà”-

Nato a Torino nel 1928, Piero Angela aveva iniziato la sua carriera giornalistica in Rai come cronista radiofonico, divenendo poi inviato e conduttore del tg. Divulgatore scientifico e culturale di primo piano, conduttore di diversi programmi televisivi, come Quark a Superquark, tra i più importanti, fondò la tradizione italiana documentaristica. Scrisse anche diversi libri divulgativi, come Nel cosmo alla ricerca della vita (1980); La macchina per pensare (1983); Oceani (1991); La sfida del secolo (2006); Perché dobbiamo fare più figli (con L. Pinna, 2008); A cosa serve la politica? (2011); Dietro le quinte della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo (con A. Barbero, 2012); Viaggio dentro la mente: conoscere il cervello per tenerlo in forma (2014); Tredici miliardi di anni. Il romanzo dell’universo (2015); Gli occhi della Gioconda (2016). Nel 2017 pubblicò il libro autobiografico Il mio lungo viaggio. Nel 2004 fu insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2021 del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Il 16 agosto, dalle 11.30, in Campidoglio, sarà allestita la camera ardente per l’ultimo saluto, a seguire, il funerale laico.

Condoglianze da tutto il mondo della cultura e della politica, come dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha scritto: “Provo grande dolore per la morte di Piero Angela intellettuale raffinato, giornalista e scrittore che ha segnato in misura indimenticabile la storia della televisione in Italia, avvicinando fasce sempre più ampie di pubblico al mondo della cultura e della scienza, promuovendone la diffusione in modo autorevole e coinvolgente. Esprimo le mie condoglianze più sentite e la mia vicinanza alla sua famiglia, sottolineando che scompare un grande italiano cui la Repubblica è riconoscente”.

Di certo, in un’epoca in cui si attribuisce importanza a persone prive di spessore, portatrici di messaggi nulli e vuoti, come gli influencers, la morte di un grande divulgatore scientifico che ha dato tanto a un paese difficile come l’Italia, riecheggia pesante, come le campane che suonano a morto.